Ponte nelle Alpi, 200 firme: «Giù le mani dal nostro medico di base»

POINTE NELLE ALPI. «Giù le mani dal nostro medico di base». È partita a Ponte nelle Alpi una raccolta firme per la permanenza della dottoressa. Un gruppo di cittadini chiede a gran voce che Maria Serena Scaravilli, medico di base con ambulatorio in via della Libertà in centro, possa continuare il suo servizio, avendo riscosso l’apprezzamento generale di molti pazienti.
La dottoressa era in servizio a Ponte da circa un anno e mezzo in sostituzione del collega Giancarlo Boito, che non esercitava più e da poco è andato in pensione. In questo periodo ha gestito circa 850 pazienti ma l’Usl 1, nonostante la cessazione lavorativa di Boito, ha deciso di non rinnovarle l’incarico a partire dalla fine di febbraio.
I pazienti saranno così smistati tra gli altri cinque medici in servizio nel territorio, anche se diversi di questi nel giro di un anno andranno in pensione. Molti utenti, allarmati dalla situazione, si stanno impegnando su più fronti per far restare la dottoressa, tanto che è partita una petizione che in brevissimo tempo ha raccolto più di duecento firme.
La “rivolta” contro l’Usl 1 Dolomiti è guidata da un gruppo spontaneo di cittadini. «Siamo veramente amareggiati della partenza della dottoressa», spiegano dal comitato, «si tratta di una professionista con la “P” maiuscola, veramente preparata e sempre disponibile. Non capiamo il motivo che abbia portato l’azienda sanitaria a prendere una simil decisione, visto che il dottor Boito è andato in pensione e nel giro di poco tempo sarà seguito da altri colleghi della zona che termineranno il loro servizio».
Per il comitato la cosa più semplice da fare era «confermare la dottoressa Scaravilli, sia per la sua capacità professionale sia pensando, in ottica futura, ai medici che andranno in pensione. Finora abbiamo avuto poche risposte da parte delle istituzioni», continuano dal comitato, «sembra che questa decisione sia frutto di calcoli quantitativi da parte dell’azienda sanitaria, che vuole distribuire i pazienti con gli altri medici. Adesso abbiamo chiesto un incontro con il direttore generale Rasi Caldogno, speriamo che qualcosa si possa smuovere perché tantissimi pazienti hanno manifestato sincera stima nei confronti della dottoressa che non vorrebbero perdere come medico». —
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