«Pochissimo tempo per poter pensare ma siamo stati calmi»

I coraggiosi adolescenti raccontano gli istanti concitati del tentativo di tenere in strada il pullman di linea

FELTRE. «Avevamo poco tempo per pensare, ma siamo stati calmi. Ci siamo trovati con l'autista svenuto, la corriera che sbandava e subito il mio amico seduto alla mia destra e io ci siamo alzati, provando a rianimare l'autista, ma niente. Dall'altra parte della strada stava arrivando una Volkswagen Polo nera, che andava abbastanza veloce, allora abbiamo preso il volante e sterzato per raddrizzare la corriera, la Polo è passata e ho avuto appena il tempo di alzare il volto che ci siamo schiantati. Abbiamo pensato che fosse meglio andare contro l'albero piuttosto che fare un mega incidente e coinvolgere altre macchine. Mi sono detto “o moriamo o facciamo qualcosa”».

Youness Guassab, diciassettenne studente dell’istituto Rizzarda, di famiglia marocchina ma nato in Italia e residente a Fonzaso, era seduto in prima fila sul lato destro del pullman di linea della Trentino Trasporti proveniente da Fiera di Primiero che sabato sera viaggiava sulla Culiada in direzione del centro di Feltre. Vicino c'era Hicham Haddaji, un anno in più (è del 1997), alunno dell'Enaip di Borgo Valsugana. Sul lato opposto, seduto dietro l'autista c’era Nabil Fent, anche lui del 1997.

I tre ragazzi sono amici da una vita, abitano tutti e tre vicini, nello spazio di 300 metri uno dall'altro, sono cresciuti insieme e si conoscono da quando erano all'asilo, poi Younnes ha scelto di andare all'Enaip e gli altri due al Rizzarda. L'importante è stato reagire subito con sangue freddo, a rimarcarlo è Hicham Haddaji: «Se ci fossimo fatti prendere dalla paura non avremmo fatto niente», dice. «Abbiamo cercato di salvare gli altri, noi stessi e quelli che stavano arrivando sulla macchina nell'altra corsia. Ti tocca mantenere la calma in una situazione come quella, pensare a quello che stai facendo e basta, nient’altro. Abbiamo cercato la migliore soluzione e secondo noi era quella, poi non so se abbiamo sbagliato, ma piuttosto che finire addosso alla macchia che sta arrivando nel senso opposto e magari finire con la corriera sottosopra, ci è sembrato preferibile fare così», aggiunge Hicham nella ricostruzione degli attimi in cui i tre amici si sono resi protagonisti dell'azione rivelatasi provvidenziale per evitare il peggio.

Un comportamento che anche la stessa polizia stradale definisce meritorio. «Stavamo invadendo l'altra corsia e c'era un'auto che arrivava. Ho cercato di capire dov'era il freno a mano, perché la corriera ha i tasti. Ho cercato quello del freno a mano ma non ho capito qual era e abbiamo dovuto reagire in un'altra maniera. Per evitare di schiacciare l'auto e ribaltarci, abbiamo cercato di rimettere la corriera dritta sulla nostra corsia, ma non ce l'abbiamo fatta perché stava andando veloce e l'abbiamo fatta sbandare contro l'albero. Sono finito contro l'albero e Youness sul parabrezza. Nabil era sull'altro lato ed è finito contro il vetro dietro l'autista. Quando siamo scesi, c'erano le ragazze che tremavano e piangevano». (sco)

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