Piazza di Mussoi pronta per l'anno prossimo
L'annuncio dell'assessore Gamba. E sulla volumetria: «Era il massimo che si poteva ottenere»

L’assemblea di Mussoi
BELLUNO.
«La piazza di Mussoi sarà pronta entro la fine dell'anno prossimo». Lo ha annunciato l'assessore all'urbanistica Paolo Gamba al termine dell'incontro organizzato dal circolo di Mussoi del Partito Democratico su una delle questioni più calde degli ultimi 40 anni. Tanti ce ne sono voluti per arrivare a dipanare una situazione che sembrava destinata a non doversi mai risolvere, con gli abitanti del quartiere da una parte, che chiedevano uno spazio di socialità, i proprietari dell'area dove la piazza sorgerà dall'altra. Si tratta del prato tra la farmacia e la Baita, che dà su via Gregorio XVI. Di tutto quanto accaduto in questi anni si è discusso l'altra sera.
Circa tre anni fa Edilalpi, proprietaria di una grossa fetta di quel terreno, decise di investirci, e di realizzare due palazzine. Il Pd si mise in moto, «perchè non potevamo accettare che al quartiere venisse tolto l'ultimo spazio a disposizione per dare vita alla piazza», ha detto il consigliere Roberto De Moliner. Nacque quindi il Comitato, «per raccogliere le proposte e le esigenze della popolazione». Era il 9 maggio 2008. La prima assemblea pubblica data 19 giugno, e subito emergono le richieste dei residenti: parcheggi, di cui il quartiere soffre una cronica mancanza, una piazza e una sala per assemblee e per le associazioni, per non dover sempre dipendere dalla disponibilità, in questi anni mai venuta meno, dei Frati, che offrono le loro sale. Ma c'è un problema: Edilalpi e l'Istituto Diocesano di Sostentamento del clero, proprietario anch'esso di una parte del terreno, hanno difficoltà a mettersi d'accordo. Il Comune, per sbrogliare la matassa, divide il Pua in due piani distinti, lasciando quindi Edilalpi da una parte, Idsc dall'altra, a progettare il futuro del prato e del quartiere. Il Pd non partecipò a quel voto, ritenendo che «per avere un progetto integrato il Pua dovesse rimanere unito», ha detto De Moliner. Alla fine, però, il progetto cui si arriva è buono: l'Idsc progetta tre palazzine che verranno collocate sul fondo del prato, Edilalpi un supermercato interrato, due piani di parcheggi sottoterra e una trentina di posti auto in superficie, una palazzina in cui verrà riservata una stanza di 65 metri quadri per il quartiere e un parco attrezzato. Un progetto cui il Pd ha dato la sua approvazione, perchè «risponde a tutte le esigenze che il quartiere aveva manifestato». L'ultimo nodo da risolvere è quello dei 2000 metri cubi di cui Edilalpi non usufruirà subito, ma con lo strumento del credito edilizio potrà edificarli altrove. Qualche perplessità sulla volumetria è stata sollevata da Irma Visalli che ha chiesto «come mai non si è utilizzato lo strumento del credito edilizio per dare a Caneve più cubatura da costruire altrove e non i 6000 metri cubi che edificherà a Mussoi». «Era il massimo ottenibile dalla trattativa», replica Gamba, «perchè lì Caneve poteva edificare 15 mila metri cubi, se voleva».
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