Philippe Daverio: «Vi servono energie locali»
Il critico in visita a Sass Muss: «Lasciate perdere i curatori»

L’ex polo chimico a Sass Muss di Sospirolo e il critico Philippe Daverio
SOSPIROLO.
E dopo Sgarbi, anche Philippe Daverio. Il laboratorio d'arti visive di Sass Muss ha attratto l'attenzione anche del noto critico d'arte francese che venerdì pomeriggio, dopo la visita alla Crepadona e al museo civico di Belluno, ha fatto tappa a "Dolomiti contemporanee". Pantaloni rossi e camicia rosa con immancabile papillon verde, incurante del caldo afoso, Daverio ha suscitato simpatia e, con sguardo attento e indagatore, ha passato in rassegna le tre diverse collettive per poi trarne la decisione finale: «Questo è un progetto che merita di andare avanti perché all'Italia servono laboratori d'intelligenza». Verve, ironia, diversi elogi (in particolare agli artisti Barbara Taboni e al bellunese Andrea Visentini, a cui ha stretto la mano) ma anche numerosi rimproveri: il nuovo ospite, a differenza del più temuto Sgarbi, non le ha certo mandate a dire. Dopo essersi autodefinito "vecchio carognone", ha severamente criticato alcune opere (in particolare del progetto "La pierre de la folie"): «Faccio fatica a condividere la parola "lavoro" per queste opere», ha rivelato sorridendo, rimirando in particolare la famosa pietra sospesa di Pozzi. Anche dopo le spiegazioni del curatore Gianluca D'Incà Levis, il critico si è rivelato irremovibile: «Continuo a non capire», ha concluso, passando oltre. «Ah, questo è bravo!», ha esclamato poi, ammirando l'opera di Juan Carlos Ceci. Ancora apprezzamenti per il luogo: «Una scatola esistente ma senza destino, siete stati coraggiosi a riportarla a nuova vita», ha affermato riferendosi all'ex polo chimico chiuso da trent'anni. Poi lo ha catturato il torrente Cordevole al quale ha scattato diverse foto. «Lasciate perdere i curatori», ha suggerito infine. «Sono categorie da abbandonare, a voi servono relazioni forti e l'appoggio di energie locali». A settembre a Belluno ci sarà la troupe di Passepartout, il programma condotto dal critico, che dedicherà spazio a Belluno, al centro storico e al progetto sospirolese, che resterà aperto fino al 16 ottobre.
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi
Leggi anche
Video