Per il Papa una vacanza molto blindata

Dopo i recenti episodi c’è grande attenzione sul tema della sicurezza. Perfino i manifesti di benvenuto non hanno la foto e sono generici
Papa Ratzinger
Papa Ratzinger
BELLUNO.
«Per il santo padre sarà una vacanza da monaco», anticipa l’arcidiacono del Cadore, Renzo Marinello. «Diciamo piuttosto una vacanza stanziale - corregge Angelo Costola, che per conto della Provincia coordina la promozione e che, in veste di primario Suem, si occuperà del servizio sanitario -, nel senso che il Papa si concederà non più di due, o tre escursioni, ma riposerà in casa o nel bosco di Mirabello». Tutto questo è vero. Ma quella che scatterà fra nemmeno un mese sarà anche una vacanza “blindata”. Nessuna delle autorità di competenza lo fa capire, ma la preoccupazione per la sicurezza è notevole.


Le polemiche contro il presidente della Cei, l’arcivescovo Bagnasco, col seguito di “provocazioni” sui muri e per posta, potrebbero trovare imitatori sconsiderati. Ecco perché tutti sono impegnati a mantenere bassi i toni di quello che è comunque un evento. Nessuna enfasi, ha raccomandato il Vaticano; la discrezione dev’essere massima. A Lorenzago non è ancora incorniciata di bandiere e di manifesti con l’immagine del Papa.


I turisti che salgono dal Trevigiano o scendono dal Sud Tirolo, quelli che arrivano attraverso i passi del Friuli o dal Trentino, trovano grandi manifesti della Provincia ad accoglierli. Il benvenuto viene dato non solo a Benedetto XVI ma anche “a tutti gli ospiti dell’estate 2007”. Non si tratta, affatto, di uno sgarbo al pontefice. Proprio l’opposto: un villeggiante tra gli altri villeggianti, ecco il senso che le Chiese diocesane e la santa sede vogliono dare al soggiorno. I manifesti non riportano l’immagine di Ratzinger, ma quella del lago d’Antorno, con le Tre Cime di Lavaredo che vi si specchiano. Una scortesia? Anzi, si prevengono eventuali scortesie all’ospite, come potrebbero risultare gli eventuali imbrattamenti, accompagnati da scritte ingiuriose.

«Attendiamo con entusiasmo, con calore, l’arrivo del papa - sottolinea Costola -, ma ci siamo dati la consegna della sobrietà. Che vuol dire il massimo rispetto per quello che Ratzinger si attende ai piedi del monte Cridola».


Il sindaco Mario Tremonti ha avuto parecchi appuntamenti con i responsabili dei servizi vaticani, sa tutto e di più, ma è il primo a tenere la bocca cucita. Proprio per non dare evidenza a nulla di quanto accade. Anche i due Angelus domenicali saranno celebrati a Lorenzago, non si sa ancora se presso la villetta o in piazza. Sarebbero cadute le ipotesi del Nevegal e di Luggau anche in considerazione dei motivi di sicurezza. Personale del Centro servizi televisivi del Vaticano è già stato a Lorenzago per verificare dove piazzare le telecamere delle due dirette.


Ieri gli operai hanno provveduto a sistemare le porte all’interno della villetta che il papa occuperà. Si tratta, al piano terra, dell’ingresso, di un salottino, della cucina, dell’ascensore e di un servizio; al primo piano si trovano la camera del pontefice, quella del segretario, con i rispettivi servizi, la cappella e uno studio; al secondo piano, altre tre camere, anch’esse attrezzate di servizi. Il pianoforte (a coda) sarà sistemato nello studio; l’ha reso disponibile un villeggiante di Lorenzago. «Studio, preghiera, tanto pianoforte, piccole passeggiate nei dintorni di casa: sarà davvero una vacanza monacale - conferma mons. Marinello -. I cadorini non avranno modo d’incontrare Ratzinger tutti i giorni, come accadeva con il predecessore».

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