Paola Valle: «È stata una serata da incubo E ci è andata bene...»

CORTINA. Sono tornati giovedì sera i tre ampezzani vittima di una pesante aggressione in Kenia. Alberto Da Rin, la moglie Paola Valle e l'amico di famiglia Gianpaolo Gaspari stanno abbastanza bene. I tre ampezzani si trovavano a Malindi, rinomata località di villeggiatura, dove i Da Rin hanno una casa.
Venerdì notte un gruppo di uomini li ha assaliti nella loro casa. Era da poco passata la mezzanotte e i tre sono stati aggrediti da un gruppo di balordi locali. Quattro o cinque uomini, hanno staccato la luce nell'abitazione e hanno fatto irruzione al buio; hanno iniziato a picchiare Da Rin, che è riuscito a difendere la moglie Paola chiudendola in una stanza; poi si sono gettati su Gaspari.
Con il machete gli aggressori hanno ferito al volto, alla testa e alle braccia i due ampezzani. Le sirene delle auto della polizia in arrivo e il portafoglio di Gaspari per fortuna hanno poi messo in fuga i balordi.
«Io sto bene, non ho subito danni», racconta la Valle, presidente del Cai e già vice sindaco di Cortina, «mio marito invece è abbastanza mal concio. Abbiamo avuto tanta paura e poteva di sicuro andare peggio. Era tutto buio, non abbiamo nemmeno capito se fossero in 4 o in 5 e non li abbiamo visti bene. L'aggressione per fortuna è durata pochi minuti. Se ci avessero chiesto i soldi glieli avremmo dati, ma invece hanno iniziato a picchiare e solo alla fine dopo a Gaspari hanno chiesto dei soldi e sono scappati con il suo portafoglio».
La polizia keniota ha quindi portato i tre in ospedale, dove sono stati medicati. Da Rin è stato ricoverato un giorno, Gaspari è uscito invece alle sei di mattina del giorno dopo. Ieri Gaspari si è recato al Codivilla per un controllo e i medici lo hanno rassicurato.
«Sto abbastanza bene», racconta, «sono andato a fare un controllo e mi hanno detto che era tutto a posto e che in Kenia era stato fatto un buon lavoro. Lì abbiamo avuto la fortuna che ci fosse una dottoressa di Napoli, così abbiamo anche parlato la nostra lingua. Ho punti di sutura sulla guancia e in testa, ma poteva andarci peggio. Dopo che il gruppo ha aggredito Alberto, se l’è presa con di me; quando mi hanno gridato “money” ho alzato le braccia e ho tirato fuori il portafoglio; me l'hanno staccato dalle mani e sono scappati. La polizia è arrivata in pochi minuti. La security che era con noi aveva infatti dato l'allarme. Dalle 18 di sera ci sono alcune guardie che girano per controllare. Due di loro si erano accorte che c'era qualcosa che non andava, vedendo il buio, dato che ci avevano staccato la luce, e poi hanno sentito i rumori. Le guardie sono dotate di un telecomando che, se azionato, dà l'allarme alla centrale di polizia; e così gli agenti sono arrivati in fretta».
Sono anni che i Da Rin vanno in ferie in Kenia e non era mai successo nulla del genere.
«Questo crediamo sia il risultato della crisi», dice la Valle, «che in quella zona che viveva di turismo è ancora più pressante che da noi». Dello stesso avviso Gaspari. «C'è tanta crisi», dice, «e di sicuro ci tenevano d'occhio. Noi eravamo arrivati lunedì e venerdì mattina avevamo cambiato un po' di soldi in centro; la sera ci hanno aggrediti, evidentemente qualcuno ci teneva d'occhio e sapeva che avevamo contanti».
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi