Paniz: «L’appello è pronto arriveremo fino in fondo»

BELLUNO
Manca una legge. In qualche caso un atto di coraggio. E allora l’avvocato delle due mamme di Borgo Valbelluna, Maurizio Paniz, ha già scritto il ricorso in Appello, dopo il decreto del tribunale: «Un atto ineccepibile e rispettoso delle normative, ma faccio notare che ci sono altri due gradi di giudizio in Italia, per non parlare della Corte europea dei Diritti dell’uomo, dove l’orientamento è diverso. Il problema resta trovare la soluzione migliore per il bambino, come è successo altrove. Non abbiamo perso una battaglia, è appena cominciato un percorso. L’appello è pronto e sono tranquillo».
La legge è questa e il procuratore Paolo Luca aveva le sue buone ragioni nel ricorso, ma ne manca una più aggiornata: «Dopo le unioni civili, il Parlamento non ha ancora trattato un aspetto fondamentale: cosa succede quando le coppie omosessuali vogliono dei figli? Prendo atto del fatto che in altre zone d’Italia si è deciso diversamente. A Belluno ci sarebbe voluto un atto di coraggio, però non c’è dubbio che il giudice abbia usato gli strumenti a sua disposizione».
L’inseminazione artificiale è avvenuta in Spagna e non ci sarebbero stati problemi se il bimbo fosse nato all’estero: «Può sembrare paradossale, ma è così. La nostra situazione è differente».
Ci sono una madre biologica e la sua compagna. Le due donne formano un’unione civile, sancita dai sindaci Cesa di Mel e Da Canal di Trichiana. All’interno di questa famiglia che ruolo ha la seconda? «Rispetto al piccolo, per ora, nessuno. Ma credo che riusciremo a sanare questa situazione».
Gli atti di Cesa sono stati considerati illegittimi, nel momento in cui ha fatto l’iscrizione dell’atto di nascita con le due donne. Che succede ora? «Il primo cittadino è stato bravo. Ha fatto ciò che doveva. Si tratta di aspettare gli sviluppi». —
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