Palpeggiò la minorenne condannato un autista

Un anno e 8 mesi al conducente di uno scuolabus per violenza sessuale La difesa ha sempre sostenuto l’innocenza dell’imputato e ricorrerà in Appello
In tribunale a Belluno si e' concluso il primo grado del processo all'ex promotore finanziario trevigiano accusato di truffa ai danni di una quarantina di risparmiatori
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BELLUNO. È stato condannato ad un anno ed otto mesi di reclusione l’autista dello scuolabus di un Comune limitrofo a Belluno, classe 1959 (non si riportano i dati per non identificare la parte offesa, ndr), imputato di violenza sessuale su una minorenne.

I giudici del collegio (Sergio Trentanovi presidente, a latere Antonella Coniglio ed Elisabetta Scolozzi) hanno accolto le richieste della pubblica accusa condannando l’imputato al pagamento di un risarcimento di 8.000 euro alla parte civile (con sospensione della pena condizionata dal risarcimento) e 3.000 euro per le spese di costituzione di parte civile.

L’imputato (difeso dagli avvocati Giorgio Morales e Ferdinando Coppa), all’epoca dei fatti faceva l'autista di uno scuolabus comunale che trasportava gli studenti delle superiori nelle varie frazioni del paese.

Il fatto incriminato sarebbe successo il 7 febbraio del 2009. Quel giorno, l’autista stava ultimando il servizio e nel mezzo c’era soltanto una ragazzina di quindici anni. Il fatto sarebbe avvenuto nella manciata di minuti che separavano la penultima fermata, in cui era sceso un ragazzino, dalla casa della ragazzina.

Secondo l’accusa, in quel frangente, l’autista, solo con la quindicenne, avrebbe approfittato per allungare una mano nel sedile immediatamente posteriore al suo, dove era seduta la ragazzina, che ascoltava musica con le cuffiette. L’uomo avrebbe approfittato di un frangente per infilare la mano tra le cosce e sotto la maglietta dell’adolescente. La ragazzina, poco dopo, raccontò tutto ai suoi genitori, che si presentarono subito in procura per denunciare il fatto.

Il processo s’è prolungato per circa un anno ed è stato caratterizzato dalla simulazione del presunto palpeggiamento, nello scuolabus portato appositamente nel garage del tribunale, il 3 aprile scorso per verificare se la mano destra dell'autista, mentre era al posto di guida, poteva effettivamente arrivare a toccare la minorenne che gli era seduta dietro.

Il processo, ieri mattina, è arrivato al suo capitolo finale. La pubblica accusa ha chiesto la condanna dell’imputato ad un anno e otto mesi di reclusione, ritenendo attendibile la ricostruzione fatta dalla minorenne in aula e le accuse lanciate nei confronti dell’autista.

La difesa, con gli avvocati Morales e Coppa, hanno rivendicato l’innocenza dell’imputato, sostenendo inverosimile la ricostruzione della ragazzina. Come avrebbe potuto, un autista, guidare percorrendo una strada in salita, con tornanti, in pieno inverno e con la neve sulla strada, staccando dal volante una mano per palpeggiare la ragazzina che gli stava dietro. I due legali hanno sempre dato credito alla versione dell’imputato. L’autista non ha mai messo la mani addosso alla ragazzina, l’aveva solo invitata a spostare le scarpe dal bracciolo del sedile dove s’era distesa con la schiena appoggiata al vetro.

Prima della sentenza, l’imputato aveva ribadito la propria innocenza, sottolineando che la vicenda processuale lo aveva provato psicologicamente. Un’autodifesa che non ha convito i giudici. In ogni caso, i legali dell’imputato impugneranno la sentenza in Corte d’Appello.

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