PalaLuxottica, in tremila alla “prima” del palazzetto

AGORDO
C’erano tremila persone e sessanta cori alla prima “sinfonia” tra la comunità agordina e Luxottica nella nuovissima mega struttura di Agordo. Ieri pomeriggio, infatti, con “Conto cento, canto pace”, la manifestazione voluta da Asac Veneto e dal Coro Agordo, il PalaLuxottica ha aperto per la prima volta al pubblico.
Ed è stato un debutto di impatto e di spessore che ha messo in mostra tutte le potenzialità del palazzetto voluto dall’azienda di Leonardo Del Vecchio nella piana sulla sponda sinistra del Cordevole, di fronte allo stabilimento “cuore” dell’occhialeria mondiale, e messo a disposizione della comunità.
Prima di ieri il PalaLuxottica era stato utilizzato per la cena aziendale di Natale riservata ai dipendenti e per un altro evento in occasione dei campionati di sci dei vigili del fuoco. Il resto della popolazione aveva invece dovuto reprimere la sua curiosità, attendendo il giorno della “prima” ufficiale.
Ieri l’interesse è stato pagato. Nell’entrare all’interno non si può non restare colpiti dallo spazio ieri occupato per la maggior parte da tremila sedie. Dalle grandi vetrate, “spezzate” dalle travi in legno, si possono ammirare il Framónt, l’Agnèr, le Pale di San Lucano. Le Dolomiti, insomma.
Le stesse che durante la giornata hanno ospitato sessanta cori provenienti dalla provincia, dalla regione e dalla penisola intera per un evento globale che ha voluto ricordare i 100 anni dalla fine della Grande Guerra, intonando un unico grande canto di pace. Ma il concerto più importante eseguito ieri è stato quello che unito le voci della più importante azienda mondiale dell’occhiale e della comunità di Agordo. Se già dieci giorni fa, grazie al sostegno economico del cavalier Luigi Francavilla, vicepresidente di Luxottica, la Parrocchia di Agordo era riuscita a concretizzare l’idea di portare nell’arcidiaconale l’Orchestra di Padova e del Veneto e la violinista Myriam Dal Don per una serata di musica di altissimo livello, ieri nel PalaLuxottica il Coro Agordo ha fatto il bis. Il sodalizio canoro, presieduto da Gabriele Riva e diretto da Roberta Conedera, ha lasciato cantare gli altri e, con Asac Veneto, ha organizzato un evento socio-culturale di rilievo che rimarrà nella memoria e che soprattutto costituisce un esempio di quello che, da oggi in poi, si potrà realizzare al PalaLuxottica se ci saranno idee, buona volontà, concordia e sponsor lungimiranti che investono in cultura.
Ieri, presentata da Dino Bridda, è andata di scena quella espressa dalla coralità italiana che, nel tempo, ha permesso di sopravvivere a un ricco repertorio legato alla tradizione popolare. Sul palco si sono alternati vari cori: il gruppo vocale veronese Novecento, quello che ha unito per l’occasione 130 voci bianche, giovanili e femminili per interpretare alcuni tra i più celebri brani della raccolta “Songs of Sanctuary”, quello maschile con 190 coristi che ha ripercorso i canti più famosi fra quelli dedicati alla Grande Guerra, quello misto che ha eseguito le parti musicali di una messa. Ci sono stati anche vari intermezzi: in alcuni i cori hanno cantato e dalla platea, in altri alle loro voci si sono unite quelle di tutti i presenti. Poi, dopo quasi tre ore, tutti a casa a chiedersi quale sarà il prossimo evento nel PalaLuxottica. —
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi