Oskar e la sua fisarmonica, con 200 brani è l’ambasciatore del Comelico nel mondo

IL PERSONAGGIO
Virtuoso della fisarmonica, Oskar De Tomas Pinter da San Nicolò Comelico è un vero ambasciatore della musica del Comelico nel mondo. Lo è nelle balere, ma anche in tante televisioni private: da TeleLombardia a TeleGlobo, da Tele Studio Uno di Brescia a Tele Val Camonica, da Tele Ducato di Piacenza; con apparizioni anche sugli schermi della Rai.
La sua musica piace ancora tanto; e tutto è iniziato proprio quassù, sui suoi monti.
«Una passione che ho fin da piccolo», racconta, «tant’è che la prima fisarmonica l’ho potuta acquistare proprio pascolando, a Candide, le mucche del conte Gera. Alla fine di un’estate in cui il lavoro da pastore mi fruttò 15.000 lire, quando avevo solo 13 anni, andai subito ad investire tutta la cifra per comprarmi quello strumento così affascinante; era una fisarmonica usata, di proprietà di un paesano, Osvaldo De Rigo Cortà, che l’aveva messa in vendita. Mia mamma si arrabbiò tantissimo, ricordo, perché c’era miseria ed i soldi servivano per mangiare, altro che per suonare; mi obbligò a riportarla al proprietario, che si era incuriosito e mi aveva chiesto dove avessi preso tutti quei soldi. Ma mio padre capì la mia passione, che coltivo ancora oggi, e andò a ricomprarmi la fisarmonica».
Oskar, nato a San Nicolò il 16 giugno 1944 da Amedeo Osvaldo (1910-1980) e da Mary De Rigo Basson (1911-2000), a 16 anni andò poi a Monza, dalla zia Clementina, che aveva un’impresa di arredamento, ed iniziò a lavorare con lei.
«All’epoca soldi ce n’erano davvero pochi e la strada dell’emigrazione per molti era purtroppo obbligata. Mio padre lavorava in un’impresa boschiva; ma è stato anche assessore comunale. Amava scrivere, teneva i registri delle proprietà della zona, con tutte le mappe, faceva le lettere con le miniature, i capolettera in rosso. Ma lavoro per me quassù non ce n’era proprio».
Intanto Oskar studia dal maestro Luigi Oreste Anzaghi, campione del mondo di fisarmonica, per due anni consecutivi; e poi con il maestro Arrigo Rebuzzi.
Ma perché si è appassionato proprio alla fisarmonica?
«Perché è stata da sempre la mia passione», racconta Oskar, «uno strumento peraltro difficile da suonare, poiché bisogna rendere indipendenti le due mani. Prima di investire quelle famose 15 mila lire, ricordo che sfogliai ben tre margherite: la compro o non la compro? Evidentemente era destino...».
Nel 1961 poi si trasferisce a Milano e arriva a suonare anche in Svizzera, a Lugano...
«Erano altri tempi, la gente aveva voglia di divertirsi, di ballare. Ed io, credendo di incontrare i maggiori consensi del pubblico, ricordo che una sera, in Val Sesia, attaccai con un liscio, una musica della Romagna. “Ma noi l’abbiamo chiamata per sentire la sua musica”, mi disse il titolare; da allora ho capito che la nostra tradizione musicale cadorina piace ovunque».
Tant’è che uno degli appuntamenti più seguiti della trasmissione “Canta Lombardia”, presentata da Sabrina Russo Musiani (figlioccia del celebre cantante Enrico Musiani) e daWalter Di Gemma su Tele Lombardia, in questi anni è stata proprio l’esibizione di Oskar De Tomas Pinter.
«Ho suonato spesso anche qui in montagna, nelle sagre, nelle feste dell’Unità, ed in vari locali, perché le mie radici non le dimentico certamente; e torno spesso nella nostra casa natale con mio fratello e mia sorella».
Intanto però Oskar ha inciso oltre 200 brani originali depositati alla Siae, in stile ladino-tirolese: è del 1987 la sua prima incisione, distribuita dalla Fonotecnica Fonola di Milano. Ha frequentato tante emittenti televisive, ha lavorato a Cortina in serate con giornalisti come Paolo Frajese ed attori come Ugo Pagliai; ha pubblicato Lp e Cd ed ha anche collaborato con Fabrizio De Andrè per l’album “Le nuvole” . Un vero e proprio ambasciatore del Comelico, insomma, perché la musica è un linguaggio universale. —
Stefano Vietina
BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi