Ore di passione per papà e mamma
Incredulità e dolore a Sovramonte, il comune nel Feltrino di cui era originaria. Il diploma in Ragioneria, poi il concorso e l’assunzione a Treviso

Luciana Callegher
SOVRAMONTE.
La vita di Luciana Callegher è appesa ad un filo e a Sovramonte i parenti e conoscenti sono in trepidazione. Si è sparata un colpo di pistola mentre prestava servizio allo stato di Treviso. In serata è stata sottoposta ad un delicatissimo intervento chirurgico. E' in coma.
Il colpo è sparato dalla mandibola verso l'alto ed il proiettile ha trapassato il cranio ed è uscito lasciandola in condizioni disperate. In sala operatoria si è tentato disperatamente di arrestare la grave emorragia cerebrale.
Un duro colpo per i colleghi della questura e un durissimo colpo per gli abitanti di Sovramonte. Tutti conoscono Luciana, almeno di vista. Malgrado il suo luogo di lavoro sia Treviso, la quarantaduenne torna sull'altopiano praticamente ogni settimana. Troppo stretto il legame con la famiglia, soprattutto con papà Andrea e mamma Viola che hanno la loro casa a Sorriva. Una casa che Luciana non ha mai abbandonato. La sua camera da letto è sempre pronta a riceverla non appena il lavoro le concede un po' di libertà. Stare vicino agli anziani genitori le riempie l'esistenza, assieme al contatto con i fratelli Pietro e Franco, con la sorella Astrid, alla passione per il suo lavoro di poliziotta e ad una ristrettissima cerchia di amici.
E poi c'è Alessandro, il figlio di un amico di Feltre, che lei ha tenuto a battesimo e che sempre ricopre di attenzioni e regali, quasi fosse suo. Una vita semplice quella di Luciana. I genitori, emigrati in gioventù, l'hanno fatta nascere in Svizzera. Poi ancora giovanissima, il rientro a Sovramonte.
Luciana frequenta l'istituto tecnico commerciale «Colotti» e diventa ragioniera. La volontà di lavorare non le manca. Trascorre un periodo in una fabbrica del Basso Feltrino dopodiché si apprezzare per la sua bravura e simpatia alla pizzeria «Col de Gnao» vicino passo Croce d'Aune dove lavora come cameriera. Poi il concorso per entrare in polizia: lo vince e comincia con entusiasmo la sua avventura professionale prendendo servizio alla Questura di Milano. Poi sette anni fa il trasferimento a Treviso e la possibilità a riavvicinarsi a casa. Dal piccolo appartamento in città che la polizia le ha dato in dotazione, Luciana parte per Sovramonte ad ogni occasione con la sua Seat Ibiza. Capita spesso di vedere l'auto parcheggiata davanti alla casa di famiglia.
A Sovramonte c'è incredulità. Luciana è persona specchiata e nulla faceva pensare ad un gesto così improvviso e tragico. Si divide tra lavoro e famiglia concedendosi pochissimi svaghi anche se i suoi pochi amici la definiscono una ragazza di compagnia, con la quale è piacevole scherzare, ma anche parlare di cose serie.
L'amico Le stesse persone che l'hanno avvicinata nell'ultimo periodo la definiscono un po' giù di corda, inquieta. Ma senza riuscire a spiegarne i motivi. E comunque nulla faceva pensare ad un gesto estremo, così eclatante, così lontano dal suo modo di essere discreta.
Ottavio Gallon è il padre di Alessandro, il bambino che Luciana Callegher ha tenuto a battesimo. In un momento in cui la famiglia e i parenti si sono chiusi comprensibilmente nel massimo riserbo è proprio l'amico feltrino a descriverne il carattere: «Luciana è una ragazza splendida. Le persone che le sono care sanno che possono sempre contare su di lei. E' generosa di animo. Mi basta vedere ciò che fa per mio figlio. Gli vuole un bene dell'anima e talvolta gli fa dei regali talmente belli che sono pure troppo. Io mi arrabbio, ma con lei non c'è niente da fare. Lo fa con il cuore. Non posso credere a ciò che è accaduto».
Argomenti:dramma allo stadio
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi
Leggi anche
Video