Oncoematologia per i bambini, l’ospedale di Feltre in prima fila

FELTRE. L’ospedale di Feltre può diventare il centro di riferimento provinciale per la malattie onco-ematologiche in ambito pediatrico, così i bambini bellunesi potranno essere seguiti per la maggior parte delle visite e dei ricoveri al Santa Maria del Prato, senza doversi sobbarcare trasferte pesanti verso gli ospedali della pianura.
C’è questo dietro la scelta di investire una consistente somma per la formazione degli operatori sanitari, per il rinforzo dell’organico e per le dotazioni strumentali, che deriva dal lascito della benefattrice cesiolina Maria Sanvido.
Di tutto ciò si parlerà al Forum di Mano Amica, previsto per il 23 novembre all’istituto canossiano, che verterà appunto sul “progetto Maria Sanvido” per l’oncologia e le cure palliative pediatriche.
Ogni anno sul territorio bellunese-feltrino si registrano dai due ai tre nuovi casi oncologici in età pediatrica. I pazienti, si evidenzia dal dipartimento materno-infantile coordinato da Stefano Marzini, sono seguiti prevalentemente da Padova e in qualche caso da Verona.
«A fronte di un’alta percentuale di sopravvivenza per la maggior parte delle malattie oncologiche fra i bambini, rimane il fatto che l’esperienza di malattia e la fase post-guarigione incidono sul benessere psicologico del paziente e della famiglia», premette il capodipartimento Marzini.
Così grazie al lascito di circa centomila euro saranno potenziate le attività più semplici in ospedale a Feltre, come la cura delle complicanze non complesse dopo la chemioterapia, esami, trasfusioni, ricovero per sepsi, senza doversi rivolgere ai centri di riferimento regionale.
In più saranno potenziate le terapie domiciliari con la possibilità di fare il prelievo del sangue a casa del bambino.
Il “progetto Sanvido” passa attraverso l’avvio di un’unità farmaceutica dedicata con la quale, in accordo con i centri di Padova e Verona, potranno essere somministrate le cure chemioterapiche secondo protocolli uniformi.
Ovviamente non si può non pensare al potenziamento in termini quantitativi e qualitativi dell’assistenza infermieristica: un infermiere parteciperà al master in scienze oncologiche pediatriche e farà da tramite per l’aggiornamento dei colleghi di reparto. Ci sarà un secondo infermiere nell’arco diurno, compresi i festivi, per le attività cliniche dei bambini oncologici. E stanze dedicate sempre disponibili per ricovero in regime di urgenza, con bagno interno e presidi biomedicali, dalle pompe infusive al cardiomonitor.
La direzione strategica ha inoltre già autorizzato l’avvio dell’ambulatorio di psicologia ospedaliera a indirizzo pediatrico e i professionisti coinvolti, in coordinamento con i colleghi di Padova, si faranno carico dei piccoli pazienti e delle loro famiglie nell’ambito di ambulatori dedicati e con frequenza settimanale.
Per quanto riguarda la clinica medica, la dottoressa Pegoraro partecipa già agli incontri delle rete oncologica regionale. Per potenziare l’attività sarà individuato un secondo medico al fine di garantire la continuità delle cure specifiche e ogni mese al centro di riferimento di Padova saranno discussi i casi clinici seguiti dalla pediatria di Feltre, con la partecipazione dei professionisti del Santa Maria del Prato. —
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