OMICIDIO DI CONEGLIANOLa moglie voleva l'ereditàAi killer 200 mila euro
Laura de Nardo, 61 anni, puntava all'eredità del marito, quasi due milioni di euro. Arrestati i complici: ai killer la donna aveva promesso 200 mila euro

Eliseo David
CONEGLIANO.
Duecentomila euro per far fuori suo marito. Alla fine è crollata, Laura de Nardo, e ha confessato: a programmare l’omicidio di suo marito Eliseo David è stata lei. A soffocare l’uomo nel sonno, inscenando una rapina, sono stati due complici pagati per farlo.
Laura è crollata attorno alle dieci di giovedì sera, dopo un interrogatorio fiume durato tutto il giorno. Per ore ha respinto ogni accusa, continuando a ripetere: non ho ucciso io mio marito, è stato un rapinatore che mi ha aggredita e immobilizzata. Una versione che sin dall’inizio non ha convinto gli investigatori, che hanno messo la donna sotto torchio. Tante le incongruenze e le zone d’ombra nel racconto, su tutte il fatto che la villetta era troppo in ordine dopo la presunta rapina. Alla fine Laura, 61 anni, è crollata. Ha ammesso le proprie responsabilità e ha fatto i nomi dei complici.
Gli arrestati.
La donna è ora in carcere a Venezia, sottoposta a fermo per omicidio volontario premeditato. Con lei sono finiti in manette i suoi due complici, accusati in concorso per l’omicidio: Ivan Marin, 36 anni, di Vazzola, disoccupato, e Gennaro Geremia, 48, di Visnà di Vazzola, pregiudicato, manutentore in un hotel di Mestre. Sarebbero proprio Marin e Geremia gli esecutori dell’omicidio: secondo l’accusa sono stati loro a soffocare Eliseo con il cuscino dopo averlo narcotizzato. C’è poi un quarto fermato: Mirko della Giustina, 29 anni, idraulico di Fregona, accusato di favoreggiamento e ricettazione: secondo gli investigatori ha ricevuto e poi venduto i gioielli della donna, che dalla stessa donna erano stati ceduti a Marin per simulare la rapina. I tre uomini sono ora in carcere a Treviso. Oltre a Laura, anche Marin alla fine ha confessato, coinvolgendo nell’inchiesta Geremia.
Il movente.
Denaro, questo il movente. Laura voleva tutti per sè i soldi del marito, un patrimonio stimato in quasi due milioni di euro. Anche i complici hanno agito per soldi: duecentomila euro il prezzo dell’accordo. Una prima parte da quasi centomila era già stata versata da Laura de Nardo a Marin, simulando una compravendita immobiliare: per giustificare il movimento di denaro, Marin ha finto di cedere una parte di casa sua alla donna che l’ha assoldato come killer. La messa in scena meticolosa è partita molto tempo fa: mesi, forse più di un anno. La finta rapina doveva essere l’atto finale. Marin lavorava da tempo a casa dei coniugi David: sfalcio dell’erba, piccole manutenzioni saltuarie. L’idea del delitto sarebbe nata proprio da questa frequentazione. Eliseo non sapeva che l’uomo che gli tagliava l’erba in giardino sarebbe diventato il suo assassino, pagato dalla moglie.
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