Non c’è maltempo che tenga: l’Eremo dei Romiti non chiude

Barbara Castagnera resta un punto di riferimento fisso anche in questo Natale così diverso: «Sono rimasta isolata per giorni col mio compagno, a farci paura è stato soprattutto il vento» 

DOMEGGE

Neanche la recente, violenta ondata di maltempo ha scoraggiato Barbara dal tenere chiuso l’Eremo dei Romiti. Il rifugio, situato sul monte Froppa, in territorio di Domegge, resta dunque un punto di ritrovo fisso, sia per i turisti e sia per i residenti. Merito, tanto, del suo gestore, la vulcanica Barbara Castagnera che, lasciata la pianura di Vittorio Veneto, ha deciso di intraprendere una “nuova vita” a stretto contatto con la montagna cadorina.

«Proprio così», racconta la diretta interessata, «ho trasferito la mia residenza a Domegge. L’Eremo dei Romiti è ormai di fatto la mia casa, ci vivo tutto l’anno insieme al mio compagno».

Gestire il rifugio non rappresenta solo un lavoro, è qualcosa di più vero?

«I turisti, ma anche i residenti cadorini, sanno che all’Eremo troveranno sempre una porta aperta. Anche durante la settimana, anche lontano dalle stagioni turistiche. Io sono sempre qua e se non ci sono è perché sono scesa in paese per fare qualche commissione. Mi è capitato proprio qualche giorno fa di ricevere una telefonata da parte di due amici di Domegge che avevano deciso di salire all’Eremo per il pranzo. Ero in paese in quel momento ed hanno trovato chiuso; ma sono tornata subito su per aprirgli le porte e a preparare il pranzo».

Anche i danni causati dalla recente ondata di maltempo rappresentano già solo un brutto ricordo...

«Sul sentiero denominato Via Crucis sono caduti undici alberi, lungo la strada principale che da Domegge sale all’Eremo ne abbiamo contati dieci», racconta Barbara, «durante la fase critica sono rimasta su, isolata insieme al mio compagno. La luce è andata via ma solo per poco tempo; anche se a fare paura è stato il vento. Possiamo dirlo, è stato come rivivere, seppur in piccola parte, il disastro di Vaia. Una volta passata l’emergenza mi sono subito messa al lavoro, approfittando della disponibilità di una motoslitta che nel frattempo ho comprato per potermi spostare con maggiore sicurezza e praticità. Ho ricevuto il supporto del soccorso alpino di Domegge che nel frattempo aveva effettuato una ricognizione sul monte Froppa. Avevo obbligato i miei parenti a non salire su, sarebbe stato troppo pericoloso. Con il migliorare delle condizioni meteorologiche sono venuti a darci una mano ed ora l’Eremo è regolarmente raggiungibile. Tanti hanno chiamato per poter salire su nel weekend scorso, con l’emergenza neve ancora in corso. Li ho esortati a rimandare», dice ancora Barbara, «i pericoli erano troppi ma evidentemente la voglia di neve era tanta. Dal punto di vista paesaggistico vedere tanta neve attorno è uno spettacolo ma le cose, a livello pratico, sono molto diverse».

In attesa che passi questo periodo segnato da continue restrizioni alla possibilità di muoversi, Barbara Castagnera non si perde d’animo e guarda con rinnovato ottimismo alla primavera.

«Insieme al Cai di Domegge stiamo studiando un progetto che mira all’incentivo delle presenze turistiche sul monte Froppa, sfruttando una rete sentieristica tutta nuova» . —



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