Neurochirurgia, non sarà ripristinata l’attività h 24

BELLUNO
Non ci sarà l’operatività h 24 con ripristino degli interventi chirurgici della Neurochirurgia all’ospedale di Belluno, come invece era stato prospettato qualche mese fa.
Pare che all’origine di questo dietrofront ci sia la carenza di risorse economiche per sostenere il ritorno ad un passato abbastanza recente, quando i neurochirurghi potevano operare al San Martino evitando così di trasferire i pazienti al nosocomio di Treviso, come invece si fa ora. Ospedale di Treviso che è sempre più oberato, tanto che spesso i pazienti vengono tenuti a Belluno per poi essere trasferiti al Ca’ Foncello solo per l’intervento, per poi ritornare al San Martino. Siamo ben lontani, quindi, dalla proposta dei comitati per la sanità territoriali che chiedono addirittura un primariato per questa specialità sanitaria. Intanto, la prassi che si è instaurata in questi mesi sta anche togliendo la possibilità di attivare quel servizio per la donazione di organi a cuore battente che, invece, era molto attivo negli anni scorsi.
A dare conferma che tutto procederà come adesso, cioè con attività ambulatoriale, è la stessa Usl 1. «Nel mese di giugno è stato sottoscritto un protocollo tra le direzioni mediche di Treviso e Belluno che prevedeva la continuità in presenza attiva di un neurochirurgo dalle 8 alle 16 dal lunedì al venerdì e il sabato per mezza giornata, e anche la chiamata a consulenza con pronta disponibilità nei rimanenti orari. Nei primi giorni di agosto», sottolinea una nota dell’azienda sanitaria, «Treviso ha formalizzato la citata proposta e così abbiamo chiesto alla Regione l’autorizzazione a procedere alla sottoscrizione della convenzione tra le due aziende. Quindi, la riattivazione del servizio avverrà entro il mese di settembre. E appena perfezionato l’atto, ne daremo notizia». —
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