Nella scuola di Tomo il tetto perde pezzi: protestano i genitori
FELTRE. La storia infinita della materna di Tomo che versa in condizioni di degrado quasi ai limiti dell'”abitabilità” ha avuto martedì pomeriggio una variazione sul tema che ha fatto accapponare la pelle ai genitori dei bambini e infuriare il rappresentante di classe. Dopo un intervento palliativo da parte del Comune per il riposizionamento delle tegole del tetto per evitare che piovesse dentro, è bastato un temporale per spostare uno dei coppi esposti che è precipitato sulla sabbiera dove giocano gli alunni. Pioveva, i bambini erano dentro e non è successo niente. Ma quel mucchio di tegole che stanno su per miracolo sullo sporto del tetto, è l'ennesima prova che sulla scuola bisogna mettere mano al più presto. Di questo è convinto Carlo Sangiorgi, rappresentante di classe, che ha cominciato a segnalare i problemi infrastrutturali prima dell'inverno, quando già si era verificato il malfunzionamento dell'impianto di riscaldamento. Racconta, Sangiorgi: «Prima che la caldaia portasse a temperatura l'ambiente, i bambini si gelavano. Dopo una serie di segnalazioni il problema è stato risolto. Ma se ne sono aggiunti altri, primo fra tutti quello delle infiltrazioni di acqua dal tetto che costringevano il personale della scuola a posizionare secchi ad ogni angolo. Una cosa insostenibile. Così a forza di richieste, è intervenuta la squadra comunale e ha riposizionato i coppi. Risultato: non piove dentro ma si è formata un'estesa macchia di umidità nel sottotetto che non lascia presagire nulla di buono. Non bastasse questo, ci sono tegole esposte in balia dell'acqua scrosciante e dei venti. La dimostrazione l'abbiamo già avuta e ci è bastata». Basterebbe la buona volontà senza intaccare il bilancio risicato, secondo Sangiorgi, per riportare l'edificio scolastico a livelli dignitosi. «Ci sono decine di genitori disponibili ad occuparsi della manutenzione della scuola. Ci dicano che cosa dobbiamo fare per non andare fuori legge, magari con la costituzione di un comitato, e noi siamo disposti a fare tutto senza chiedere nulla in cambio, se non la tempestività nella copertura finanziaria dei materiali impiegati per evitare, come è già successo, che si debbano aspettare sei mesi per il pagamento di 150 euro relativo al colore della tinteggiatura pareti».(l.m.)
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