Museo degli Zattieri e dei Menadas a Codissago di Castellavazzo: ultimati i lavori di sistemazione

Sono state create una passerella in legno e una tettoia di protezione E' stato ristrutturato anche il laboratorio in tipico stile veneziano
Alcuni zattieri remano a bordo della loro zattera
Alcuni zattieri remano a bordo della loro zattera
 
CASTELLAVAZZO.
Sono stati completati gli interventi di ristrutturazione del Museo degli Zattieri e dei Menadas del Piave di Codissago. Un'opera molto attesa, il cui progetto risale al 2009, e che soddisfa in pieno le aspettative della storica associazione dopo oltre due anni di impegno e di lavoro. I lavori di restauro e di miglioramento sono consistiti nella costruzione di una passerella in legno e di una tettoia di protezione, con rivestimento del tetto, compreso quello della segheria alla veneziana, in scandole di larice, la tipica copertura delle antiche case di montagna. La ristrutturazione del museo ha riguardato inoltre il locale adibito a laboratorio, ed è stata anche condotta la manutenzione dell'ascensore, insieme alla fornitura e relativa posa delle porte antincendio e antifurto.
 La Fameja dei Zatèr e Menadàs de la Piave di Codissago, oggi si dichiara «finalmente soddisfatta per aver portato a termine i lavori tanto sognati ma necessari, dell'intero complesso del Museo degli Zattieri del Piave, lavori progettati», ricorda ancora l'associazione, «nel settembre del 2009. Interventi che cambiano l'intera fisionomia con la sistemazione e il completamento di strutture, spazi e delle opere annesse e funzionali alla bella struttura museale».  La copertura del tetto in scandole di larice della segheria alla veneziana e delle due tettoie attigue, è stata realizzata dall'impresa Gasser Schindeln Gmbh di Bolzano.  I lavori sono stati possibili «grazie al contributo del Consorzio dei Comuni del Bacino Imbrifero Montano del Piave appartenenti alla Provincia di Belluno», dicono gli Zattieri, «e grazie a un cofinanziamento da parte della Regione Veneto.  La Fameja dei Zatèr di Codissago, sottolinea tali ringraziamenti, motivandoli non solo con il contributo concesso per questa importante iniziativa, che va nel segno del recupero delle tradizioni storiche e della cultura bellunese, «ma anche per tutti gli aiuti avuti nel passato, sia per quanto riguarda il museo di Codissago sia per l'associazione.  Il museo che si trova a Codissago, una frazione di Castellavazzo, è stato realizzato dai nipoti e pronipoti degli antichi zattieri per tramandare la memoria di questo antico mestiere.  Il museo illustra tutti gli aspetti riguardanti il taglio, trasporto e trasferimento di grandi quantità di legname, fatti fluitare prima liberamente e poi legati in zattere, dalle vallate della provincia di Belluno verso la pianura veneta e soprattutto verso Venezia, lungo quella che era la via maestra per i trasporti, il fiume Piave. Le collezioni sono costituite da una raccolta completa delle attrezzature che un tempo servivano al taglio, trasporto, fluitazione fino alle segherie, segagione del legname e successiva costruzione delle zattere. Oltre agli attrezzi utilizzati un tempo dai boscaioli, dai carradori, dai menadas, dai segantini e dagli zattieri, il museo possiede una slitta per il trasporto di tronchi, modelli delle risine, delle stue, del battipalo, dei cidoli, delle segherie e numerosi modelli di zattere del Piave, fra cui il «Raso», zattera costituita da alberature delle navi. La segheria veneziana, ricostruita sul piazzale del museo, completa il quadro museale.

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi