Argine demaniale dove è morta Gaia: il Comune valuta la messa in sicurezza

L’amministrazione di Borgo Valbelluna attende indicazioni dalla magistratura: «Bisogna capire dove cominciano la nostre competenze»

Gigi Sosso
I carabinieri sul luogo della tragedia a Cesana beach
I carabinieri sul luogo della tragedia a Cesana beach

L’area della tragedia è demaniale, ma qualcosa lo si farà. La morte di Gaia De Gol non può non aver consigliato nulla sui pericoli che ci possono essere sulla spiaggia di Cesana beach.

Soprattutto in corrispondenza di quell’argine di massi sul quale la 15enne di Colderù ha perso la vita martedì scorso e un’amica di 16 è rimasta ferita. Lungo le sponde del Piave, a monte e a valle della diga di Enel, ci sono diversi cartelli che richiamano l’attenzione sulle piene e sui fondali pericolosi, tuttavia qualche area potrebbe essere interdetta ai bagnanti, in maniera da prevenire altri incidenti.

È stata una settimana pesantissima per la comunità di Borgo Valbelluna: prima la morte di Gaia e poi quella di Pier Luigi Dalle Vedove, schiacciato da una balla di fieno. Ma in municipio bisognerà fare presto delle riflessioni: «Non abbiamo ancora fatto delle valutazioni approfondite, ma dobbiamo partire dal presupposto che quella scogliera è del demanio asta fluviale del Piave e, come amministrazione comunale, non possiamo intervenirci direttamente», spiega il vicesindaco Simone Deola, «per quanto ci riguarda, abbiamo la responsabilità della custodia dell’area posta sotto sequestro. L’abbiamo fatto per la Grotta azzurra, che invece è di nostra competenza, perché c’è un sentiero tabellato che permette di raggiungerla».

Per evitare nuovi incidenti, potrebbe anche bastare della nuova segnaletica: «Quello che bisogna capire è dove finisce la competenza di altri enti e comincia la nostra», riprende Deola, «peraltro chi di noi non è mai salito su quell’argine? Eppure siamo ancora qui. È stata una disgrazia, un incidente, sul quale la Procura della Repubblica di Belluno sta indagando sulle ipotesi di reato di omicidio e lesioni colposi».

Fino a quando la zona rimarrà sequestrata, in ogni caso, non si potrà fare nulla. Intanto ha potuto riaprire il vicino chiosco gestito da Michele Sbardella, che è rimasto chiuso qualche giorno per rispetto nei confronti della famiglia De Gol. «Aspettiamo indicazioni anche da parte della magistratura e saremo pronti nel momento in cui bisognerà garantire la sicurezza», dice Deola. «La morte di Gaia De Gol ci ha colpito profondamente e la grande partecipazione di gente ai funerali di lunedì è la testimonianza di quanto sia unita la nostra comunità. Peraltro io e il sindaco Stefano Cesa l’avevamo già verificato dell’incontro di qualche giorno prima con i ragazzi di Lentiai e nella successiva fiaccolata per le strade del paese. Adesso vedremo cosa sarà possibile fare, sulla scorta di quello che è successo».

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