«Monsignor Benvegnù proclamato Servo di Dio»

di Gianni Santomaso
TAIBON
«Grande notizia: monsignor Joao Benvegnù è servo di Dio». E’ arrivato dal Brasile l'annuncio che è ufficialmente iniziata in Vaticano la causa di beatificazione di monsignor Joao Benvegnù, per tanti anni parroco di Sao Domingos do Sul e nato da genitori di Taibon Agordino.
Non c'è dunque solo papa Luciani tra i figli della terra agordina in cammino lungo la strada che può portare alla santità. Davanti a lui va ricordata anzitutto la figura di Adilio Da Ronch, discendente diretto di una famiglia di emigranti di Agordo nel Rio Grande do Sul, morto martire a Palmeira (Brasile) nel 1924 e già beatificato da papa Benedetto XVI nel 2007.
In passato era inoltre iniziato il processo di beatificazione del padre gesuita Felice Cappello, originario di Caviola, morto nel 1962, e definito il “confessore di Roma”. Ora, sulla loro scia si è posto anche monsignor Joao Benvegnù.
«Il faldone con le 600 testimonianze raccolte nel Rio Grande do Sul è arrivato in Vaticano e la causa di beatificazione ha preso avvio», spiega Livio Benvegnù di Taibon, che assieme a Pio Benvegnù, don Mario Zanon (parroco di Taibon) e Oscar De Bona fa parte del Comitato a sostegno della beatificazione.
Nato nel 1907 nel distretto di Muçum-Rio Grande do Sul da Fedele e Maria Moretti, partiti nel 1888, con due figli, da Pra (la frazione di Taibon che nel 1908 venne distrutta assieme a Lagunaz da una frana) per cercare fortuna al di là dell’Oceano, Joao Benvegnù fu ordinato sacerdote nel 1934 e, un anno dopo, divenne parroco di São Domingos do Sul fino alla morte avvenuta il 3 gennaio 1986.
In Brasile monsignor Joao Benvegnù è già venerato come un santo. Basti dire che, dal 1987, ogni anno, la prima domenica di gennaio, sulla sua tomba si recano circa 20 mila persone in pellegrinaggio.
«Fra le varie testimonianze – continua Livio Benvegnù – sono stati riscontrati 40 casi meritevoli di attenzione, fra i quali, cioè, ci potrebbe essere anche il miracolo. Di tutto si è occupata la diocesi di Passo Fundo». La notizia di Joao Benvegnù “servo di Dio”, sarebbe senz'altro piaciuta anche a monsignor Vincenzo Savio che durante il viaggio del 2002 in Brasile affrontò l'argomento con il vescovo emerito di Passo Fundo.
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