Miglia di Agordo, speranze ormai ridotte al lumicino

AGORDO. Il territorio non ci sente e le Miglia di Agordo non sembrano avere futuro. Il “de profundis” sulla storica manifestazione podistica che per 23 anni ha dato lustro ad Agordo e all’Agordino è...

AGORDO. Il territorio non ci sente e le Miglia di Agordo non sembrano avere futuro. Il “de profundis” sulla storica manifestazione podistica che per 23 anni ha dato lustro ad Agordo e all’Agordino è solo rinviato.

Venerdì sera nel municipio di Agordo si è svolta la seconda riunione convocata dall'assessore allo sport, Gabriele Trento, per verificare la disponibilità delle associazioni locali a dare man forte all'organizzazione de “Le Miglia” dopo che gli storici promotori, Marco Savio e Fiorendo Dalla Cà, avevano manifestato l'intenzione di lasciare. L'incontro del 27 gennaio aveva lasciato pochi spiragli: i sodalizi presenti si erano riservati il tempo di verificare al loro interno eventuali disponibilità. Fiorendo Dalla Cà era però stato chiaro: per tenere su la baracca servono almeno 12 persone disposte ad accollarsi l'organizzazione nell'arco dei 12 mesi. Dalla riunione di venerdì è emerso che Agordo, il comune più popoloso della vallata, non è oggi in grado di trovare queste persone.

«Questa volta – spiega l'assessore Trento – avevamo esteso l'invito anche alle altre associazioni locali: in più però c'era solo la danza e abbiamo avuto delle telefonate dalla bocciofila e dai pescatori». Per il resto è andata in scena una riunione pressoché identica a quella di dieci giorni prima.

«La Pro loco – spiega Trento – ha detto che ha già un calendario molto ricco di attività e pertanto non se la sente di caricarsi sulle spalle l'organizzazione de Le Miglia, anche se ha dato la disponibilità per quanto concerne l'eventuale pubblicità e promozione. Stesso discorso per il Le Ville e per l'Ascom. Il Coni, con Mario Pongan, ha premuto affinché si formi un comitato, ma la realtà è che solo dall'Atletica Agordina sono saltati fuori due nomi di persone pronte a far parte dei dodici».

Il problema è che mancano gli altri dieci. L'ultimo tentativo per trovarli si consumerà lunedì durante una riunione nell'ambito di Sport in piazza. Ma le speranze sono davvero scarse, per non dire nulle. «La vedo più che dura – dice amaro Marco Savio – alla riunione di venerdì sera si è confermato quello che avevamo detto». «Resta il Grand Prix giovani che è nato ad Agordo e che vogliamo prosegua. Però, a questo punto, non più nel Cuore delle Dolomiti, ma forse a Sedico». (g.san.)

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi