Microcar e box sono una truffa: due condannati

Incassano la caparra  e poi non consegnano la merce ordinata Assolta la proprietaria di una carta Postepay

PEDAVENA

Truffa su un box e una microcar. Wess e Wess Junior Hudorovich hanno preso un anno e due mesi di reclusione a testa. Mentre la co-imputata Tiziana Baldestein è stata assolta. Ai due Hudorovich è andata meglio di quanto pensasse il pubblico ministero Tricoli, che aveva chiesto al giudice Feletto una condanna a un anno e sei mesi per tutti e tre gli imputati.

Premesso che Baldestein era titolare di una carta Postepay, in qualche modo implicata nel caso, essendo stata ricaricata e trovata durante una perquisizione effettuata nell’ambito di un’altra indagine all’interno di una Volkswagen Passat. Era in un marsupio di Wess Hudorovich. Eppure ha avuto successo la domanda di assoluzione presentata dall’avvocato Claudia Alpagotti, mentre non c’erano molti margini di movimento per il collega Andrea Zambon del foro di Treviso, al di là di un piccolo sconto sulla sentenza finale.

I due avevano messo in vendita un box su un sito specializzato in offerte speciali, al prezzo di 950 euro e i contatti con i clienti sono avvenuti grazie a un’utenza telefonica attivata all’insaputa di una terza persona. Ci sono stati il versamento di una caparra e, dopo l’incasso, il mancato recapito della merce d a parte di un venditore diventato improvvisamente irreperibile.

I due Hudorovich ci hanno provato anche una seconda volta con una microcar da 50 centimetri cubici del valore di 1.350 euro. Anche in questo caso, un cliente si è fatto avanti e ha versato una somma in anticipo sulla solita carta ricaricabile, salvo poi non ricevere nemmeno una ruota. Pm e giudice hanno ritenuto provate le accuse e c’è stata la condanna per i due uomini e l’assoluzione per Baldestein. —



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