Messo in sicurezza il traliccio di Terna

ARABBA. L’alta tensione si è un po’ abbassata. Da ieri mattina, il personale di Terna, del Centro valanghe e i vigili del fuoco di Agordo e i colleghi volontari di Arabba hanno lavorato sul quel traliccio pericolante a circa un chilometro da passo Campolongo e a un centinaio di metri dalla strada provinciale 244, che giovedì pomeriggio era rimasto danneggiato per la caduta di una slavina. Quel palo in acciaio, alto una ventina di metri, che supporta dei cavi in cui passa energia elettrica a 130 mila volt si è inclinato, ma almeno per il momento non sarà sostituito. Si è soltanto provveduto al consolidamento del basamento. Per sistemare in modo definitivo il tutto si attende la bella stagione.
La linea serve non solo gli impianti di risalita di Arabba, ma anche di parte della vicina Val Badia, in particolare Corvara. Tutto questo a meno che non si verifichino altri cedimenti: ieri il rischio valanghe era di grado 3, cioè marcato. Del resto, le temperature sono parecchio alte, rispetto alla media stagionale (la minima ad Arabba ieri era di 3 gradi), la neve è sempre più bagnata e pesante. Ed è ancora tanta.
La viabilità in zona. Proprio il versante della provinciale 244 della Val Badia è stato bonificato e la strada è stata riaperta ieri sera in località Varda. Sono 260 metri in tutto, ma indispensabili per raggiungere da una parte Arabba e dall’altra il passo Campolongo. Rimangono chiusi per pericolo valanghe o altri inconvenienti, invece, altri quattro tratti: il passo Giau da Fedare al bivio Posalf; sulla 29 del Col Falcon i cento metri interessati da una frana; il passo Fedaia da Capanna Bill a al confine con la provincia di Trento e la comunale della Val Visdende dall’innesto con la regionale 355 a Cima Canale.
Passo San Pellegrino. Il peso della neve ha piegato il tetto della stazione di partenza della funivia del Col Margherita del passo San Pellegrino, nel Comune di Moena. È in Trentino, ma la zona è frequentata anche da bellunesi che arrivano da Falcade. Non risultano feriti, perché le circa 60 persone che stavano per servirsi dell'impianto sono state fatte allontanare senza conseguenze. Chiamati i vigili del fuoco, sono intervenuti in elicottero da Trento per un sopralluogo tecnico e hanno confermato il cedimento strutturale, disponendo quindi la chiusura fino a che la struttura non verrà risistemata. Prevedono ora intanto a breve un intervento con un escavatore a bracci lunghi, per togliere la neve dal tetto ed evitare crolli. In linea di massima, la funivia dovrebbe riprendere a funzionare entro domani, salvo imprevisti. Il fermo è stato effettuato più che altro per precauzione. Non ci sono stati danni ai cavi, ma soltanto alla stazione.
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