Mel, maxi primo maggio a Col de Venz

MEL. Attese circa 2 mila persone domani all’agriturismo Col de Venz di Mel. Torna infatti puntuale come ogni anno il grande evento nato per festeggiare il compleanno di Gianni Bonesso, gestore e proprietario dell’attività, e poi evoluto fino a diventare una manifestazione che coinvolge un elevato numero di bellunesi ma non solo. «C’è grande attesa un po’ da tutto il Veneto», spiega Bonesso. «In queste settimane mi stanno telefonando tante persone da Padova, Treviso, Bassano, ma anche Milano. Con quest’edizione di festeggia il mio 55° genetliaco. Ci aspettiamo come gli scorsi anni un paio di migliaia di arrivi».
L’agriturismo Col de Venz, alle porte di Mel, è stato ricavato in una dimora risalente al 1630 ristrutturata dalla famiglia Bonesso. L’azienda agrituristica è conosciuta in particolare per la produzione in proprio della birra, con l’orzo coltivato direttamente in loco, e per l'ospitalità equestre. La festa partirà già nella mattinata, con l’arrivo di cavalieri, motociclisti e trattoristi. «Alle 12 il clou», dice ancora Bonesso, «quando si comincerà a tagliare il toro da 4 quintali e mezzo, che stiamo cucinando ormai da qualche giorno. Alle 14.30 prenderò il via l'accompagnamento musicale. Saranno in funzione chioschi con birra, pane e pastin». Per i bambini e le famiglie arriverà pure un giocoliere. L’evento si terrà anche in caso di maltempo.
«Abbiamo preparato un grande tendone. Ovvio è che ci auguriamo ci sia il sole, sarebbe meglio. In ogni caso siamo organizzati e faremo festa con qualsiasi condizione meteorologica». E visto l’elevato numero di partecipanti che, ogni anno, si reca all’agriturismo per l’occasione, i proprietari di “Col de Venz” hanno avuto anche l’aiuto del Comune. «C’è un tratto di senso unico», dice ancora Bonesso, «e un ampio parcheggio esterno, dove domani ci saranno anche i parcheggiatori». Il prossimo evento a “Col de Venz” è poi in programma per domenica 19 maggio con un concerto jazz con il pianista Adam Nussbaum, accompagnato dal quartetto di Luigi Sella.
Martina Reolon
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