Maresciallo indagato verso lo spostamento in Riviera del Brenta

BELLUNO. Trasferimento in vista. Ci sarebbe già una nuova destinazione per il maresciallo dei carabinieri della stazione di Ponte nelle Alpi, Riccardo Restuccia: Campagna Lupia, un comune veneziano, sulla Riviera del Brenta. Accanto alla statale Romea, tra Marghera e Chioggia. Quarant'anni, romano, Restuccia rischia di finire sotto processo per rivelazione di segreti d'ufficio. Il procuratore della Repubblica di Belluno, Francesco Saverio Pavone ha chiesto il rinvio a giudizio per il sottufficiale, dopo aver chiuso le indagini su un'operazione antidroga organizzata nella frazione di Polpet e vanificata da una chiacchierata con un conoscente di nome Matteo Casagrande. Quest’ultimo era sospettato di fare uso di stupefacenti. Appesa la divisa per fine servizio e indossati abiti civili, nei primi giorni dell' agosto 2013 Restuccia fece un salto al bar Cooperativa, dove era sicuro di trovare Casagrande. Effettivamente l'incontro avvenne e il militare avrebbe pronunciato una frase del tipo «Occhio nel fine settimana, o venerdì o sabato, occhio alle compagnie Casagrande. Stai attento e fatti gli affari tuoi».
Non per giudicare, ma sarebbe stato meglio parlare di calcio, come gli capita, quando è fuori servizio: tifosissimo della Roma, Restuccia va orgoglioso del fatto di aver giocato da giovanissimo con Francesco Totti. Il capitano giallorosso ha solo tre anni di meno.
L'intenzione era quella di mettere in piedi dei controlli ogni venerdì sera, perché nella zona erano stati segnalati dei giri sospetti. Lo scopo era doppio: da una parte, individuare gli eventuali responsabili e dall'altra, bloccare una probabile centrale di spaccio in paese. La data scelta per il blitz era il 9 agosto, ma l'iniziativa di qualche sera prima mandò tutto a monte. Nel ruolo di ufficiale di polizia giudiziaria, Restuccia rivelò o, comunque, fece capire quello che si stava preparando. Questa violazione non è durata tanto a lungo: la mossa gli è costata una denuncia e Pavone ha raccolto testimonianze e setacciato tabulati telefonici, chiedendo il rinvio a giudizio. L'uomo è difeso dall'avvocato trevigiano Danilo Riponti e produrrà una memoria, per spiegare il motivo del suo incontro con Casagrande. Nel frattempo, il comando della stazione pontalpina dovrebbe passare al maresciallo Gianluca Longhi.
I fatti sono quasi contemporanei a quelli che interessano un collega di Longarone. Il maresciallo Nicola Di Tullio è stato denunciato, ma per furto di tinta per capelli in un supermercato longaronese, oltre tutto con l'impianto di videsorveglianza. L'uomo è già stato trasferito a Conegliano.
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