Maltempo nel Bellunese, paesi isolati strade crollate e almeno 100 frane

Finisce sott’acqua la rsa di Puos, spostati tutti gli anziani. Chiusa anche la ferrovia, A27 interrotta per tutta la mattinata. È drammatico il primo bilancio della perturbazione che ha colpito il bellunese nel fine settimana tanto che la Regione Veneto ha già attivato l’iter per la dichiarazione dello stato di crisi.

BELLUNO. Frane e allagamenti in ogni angolo della provincia di Belluno, undici strade non percorribili, chiusi tutti i passi dolomitici, chiusa per ore l’autostrada A27, Alemagna chiusa, riaperta e poi richiusa in serata, interrotto il traffico ferroviario, paesi isolati, famiglie costrette ad allontanarsi dalle abitazioni e un’intera casa di riposo, quella di Puos d’Alpago, evacuata.

È drammatico il primo bilancio della perturbazione che ha colpito il bellunese nel fine settimana tanto che la Regione Veneto ha già attivato l’iter per la dichiarazione dello stato di crisi. In provincia le criticità sono iniziate nella notte tra venerdì e sabato, per poi peggiorare ulteriormente con venti molto forti, ulteriori nevicate in montagna e piogge eccezionali anche a quote elevate, dove il terreno ghiacciato non è stato in grado di ricevere l’acqua che è andata a montare il livello dei torrenti causando alcune esondazioni, come quella del Valda che ha provocato i danni maggiori in Alpago nella notte e nella mattinata di ieri.

Circa cinquemila le utenze senza luce, alcune risolte nel giro di qualche ora, mentre le altre dovranno aspettare almeno fino ad oggi. Ma centinaia sono anche le abitazioni rimaste senz’acqua dopo che alcune condotte sono letteralmente implose, oltre al fatto che in molti comuni è sconsigliato usare l’acqua del rubinetto a scopi alimentari.

Nessuna località è stata risparmiata dalla furia dell’acqua e del vento e si calcola che sono almeno un centinaio gli smottamenti in provincia, alcuni dei quali di dimensioni importanti sia sulle strade che nei centri abitati. L’evento peggiore di sabato, cioè la frana lungo la sp 251 che porta a Val di Zoldo in località Soffranco, ieri si è aggravato per una nuova grossa frana prima della galleria di entrata a Forno. Un automobilista è rimasto bloccato tra le due interruzioni ed è stato ospitato al ristorante l’Insonnia che a questo punto è del tutto isolato.

Isolati anche i comuni di Cibiana di Cadore e Gosaldo, dove sono state evacuate tre frazioni ed è stato necessario l’intervento dell’elicottero per prelevare alcune persone anziane. A Ren di Gosaldo sono rimasti bloccati anche i vigili del fuoco che sabato sera hanno rischiato la vita nel crollo di un ponte che ha travolto il loro mezzo e solo la fortuna ha voluto che in quel momento non fossero a bordo.

Altri quattro residenti sono stati evacuati ieri sera a Palughetto di Chies d’Alpago, mentre a Cencenighe sono due le persone che hanno dovuto lasciare la loro casa. A Cesiomaggiore, Ponte nelle Alpi e Sovramonte ci sono piccole frazioni al momento non raggiungibili in sicurezza. In Alpago, il canale Cellina che collega il Piave al lago di Santa Croce, ha mangiato l’argine nella zona industriale di Paludi causando un danno importante e l’Enel ha chiuso le paratoie. Enel ha attivato il monitoraggio speciale anche delle dighe e a Busche si è superata la soglia massima, ma per un tempo limitato.

Misurina è isolata da sabato, quando la SP 49 e la SP 48, erano state chiuse con ordinanza di Veneto Strade. La strada era rimasta aperta per il transito di mezzi di emergenza, ma ieri, a causa del crollo della carreggiata della SP48 in località Somprade, la strada non è più transitabile nemmeno dai mezzi di soccorso e al suolo si conta un metro e mezzo di neve. A Sottoguda una slavina è caduta sull’Albergo Genzianella e la neve ha sfondato alcune finestre entrando nel salone principale.

Danni si sono registrati anche in città, dove per tutto il giorno è rimasto chiuso il ponte bailey ormai lambito dall’acqua del Piave, poi riaperto in serata ma con monitoraggio costante perché non si esclude un nuovo incremento del livello del fiume. Anche a Belluno si sono registrate frane lungo la viabilità minore e diversi problemi in Nevegal.

Nel Feltrino i problemi maggiori sono stati causati dall’acqua, con precipitazioni eccezionali soprattutto a Seren del Grappa e diversi allagamenti a Feltre, anche in zona centrale e la presenza di materiale sulle sedi stradali. Il Musil è esondato sia a Feltre che a Pedavena allagando diversi scantinati e a Murle gli operai comunali hanno rimosso ben 17 camion di materiale.

Ma non è ancora finita. Ieri sera il limite della neve si è abbassato a circa 600 metri e i fenomeni nei prossimi giorni rimarranno intensi, dopo che sabato e la notte di domenica la pioggia aveva interessato anche le zone fino ai 1200-1500 metri provocando uno scenario alluvionale, perché a terra c’era già parecchia neve. —
 

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