Malga Canidi, affidata la gestione

Soddisfatto il presidente dell’Unione montana, Cesa: «Ora rilancio turistico»

MEL. Malga Canidi ha un nuovo gestore. Sebastiano Parussolo di Sernaglia della Battaglia si è aggiudicata l’appalto per la conduzione della struttura malghiva con la gara bandita dall’Unione montana Valbelluna.

Nello Venturin, precedente affidatario della struttura, passa il testimone ad un’azienda che non è nuova nella zona, visto che da oltre dieci anni Perussolo gestisce Malga Mont, nel territorio di Miane adiacente a Canidi. L'alpeggio si sviluppa tra i 1150 e i 1327 metri di quota, è dotato di un edificio recentemente ristrutturato con locali adibiti alla ristorazione agrituristica e alla vendita dei prodotti lattiero-caseari, di una stalla dalla capienza di quaranta capi da latte e di un terreno di oltre 53 ettari, la maggior parte destinato a pascolo e la rimanente a bosco.

Grande soddisfazione per l’Unione montana Valbelluna, a cui il Comune di Mel ha affidato la responsabilità della malga che gode di un comprensorio importante e strategico per la politica turistica che ne potrebbe derivare.

«Ringraziamo la gestione Venturin per l’impegno decennale, lo spirito di sacrificio e la caparbietà dimostrata», ha sottolineato Stefano Cesa, presidente dell’Unione montana. «Auguriamo ai nuovi affidatari di trovare i modi e gli spazi per poter sviluppare un’attività di rilancio di tutto il contesto territoriale compreso tra il passo San Boldo e monte Cesen, trovando la giusta sinergia con le realtà limitrofe, come Malga Mont e Rifugio Posa Puner; la politica dell’apertura e del confronto è già in atto tra tutta la Sinistra Piave e i comuni trevigiani contermini, con l’obiettivo comune del rilancio turistico».

In questo senso va vista, ad esempio, la manifestazione “Malghe tra Mel e Miane”, appuntamento annuale la prima domenica di settembre, in via di potenziamento, oltre allo sviluppo di progetti come l’ippovia e la promozione congiunta della montagna.

«Dobbiamo inoltre riconoscere grande merito al lavoro dei volontari, soprattutto della protezione civile e dei cacciatori, che garantiscono l’apertura e la manutenzione di sentieri e bivacchi e lo sfalcio di vaste aree», conclude Cesa.

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