«Maestri di sci liberi di insegnare»

Il presidente del Collegio regionale ribatte alla proposta del Comune
CORTINA.
«La legge sia nazionale che europea consente ai maestri di sci in qualità di liberi professionisti di esercitare la loro professione dove vogliono». Interviene così Roberto Pierobon il presidente del Collegio dei maestri di sci del Veneto dopo la proposta della giunta Franceschi di impegnarsi perché i “foresti” non possano più venire a «portare via il lavoro ai maestri locali».

L’amministrazione, quindi, da un punto di vista legale può fare ben poco. Certo è che il polverone alzatosi sulla questione è notevole.


«In linea di principio», dice Pierobon, «posso anche capire il malessere delle scuole sci locali, ma l’atteggiamento dell’amministrazione mi è sembrato eccessivo. Andiamo verso l’era dell’Europa aperta e a Cortina si vuole fare una sorta di “pulizia etnica” tra i liberi professionisti. Trovo che sia un atteggiamento anacronistico e troppo forzato di tutela dell’ampezzanità che ha l’obiettivo di creare malumori all’interno della categoria».


Il maestro di sci abilitato che voglia insegnare a Cortina deve comunicarlo al collegio regionale e poi può esercitare liberamente. «I controlli che l’amministrazione può svolgere», continua Pierobon, «sono quelli sulla regolarità dei professionisti che esercitano sul territorio comunale, ma non può impedire l’accesso a chi viene da fuori o non fa parte di una scuola sci. Va inoltre considerato che ci sono validissimi maestri residenti a Cortina, così come in altre parti d’Italia. Sarà il mercato a dire se uno lavora male».


Il malcontento a Cortina tra i maestri ha origini lontane. Attualmente sulle piste esercitano i maestri riuniti in scuole sci, i singoli, le associazioni sportive dilettantistiche e i maestri riuniti in un gruppo che hanno la stessa divisa.


«I problemi sul tavolo sono altri», conclude Pierobon, «bisognerebbe capire perché tanti maestri non fanno più parte delle scuole, ma lavorano da soli o in gruppo. Il collegio, inoltre, si sta movendo a livello giuridico per capire se è lecito che alcuni maestri si riuniscano in gruppo o in associazioni dilettantistiche, ma non facciano parte di una scuola sci. Si sta cercando una risposta definitiva, anche a livello nazionale, perché le scuole di sci sono l’unico ente che opera per la vallata».


Da San Vito, intanto, guardano con favore la proposta della giunta ampezzana. «Non credo ci sia tanto margine di intervento», ammette il sindaco Andrea Fiori, «per limitare la professione a chi viene da fuori. Certo se Cortina trova una soluzione che agevola le scuole locali noi siamo favorevoli a portarla avanti anche sul nostro comprensorio».

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