Lo zafferano delle Dolomiti sbarca nei negozi bellunesi

Dai primi di dicembre il pregiato prodotto sarà commercializzato in bustine La coop Pedemontana debutta sul mercato con il raccolto dei 49 produttori 

CESIOMAGGIORE

Per i primi di dicembre la preziosa polvere di zafferano sarà imbustata e confezionata e pronta come strenna natalizia in una decina di negozi della provincia di Belluno. Merito di 49 coltivatori che fanno capo alla cooperativa Pedemontana retta da Remo Corona, che hanno imparato tutto sullo zafferano, partecipando ai corsi di formazione, e che ora sono pronti a sfilare l’oro vegetale dalle piantine. «Cosa che si fa a fine ottobre, senza farsi fermare dalla pioggia, con delicata manualità suggerita per questo tipo di raccolto», dice il presidente Remo Corona. «La stagione purtroppo non sarà tanto prolifica perché è piovuto poco nel momento in cui le piante avrebbero avuto bisogno di un habitat più umido. Comunque sia siamo pronti a raccogliere ugualmente il frutto prezioso. E sarebbe l’esordio dello zafferano nella Valbelluna».

Tutto è nato due anni fa quando i coltivatori della Pedemontana hanno pensato che anche lo zafferano avrebbe potuto entrare nella lista dei prodotti tipici locali del territorio feltrino. La cooperativa aveva creato le premesse per la raccolta, dal pistillo del fiore di zafferano, della spezia preziosa che può arrivare a venti euro al grammo.

Si era invitato nella sede della pro loco di Busche, Massimiliano Gnesotto esperto coltivatore di zafferano in Asiago, che ha parlato delle origini della spezia, di tecniche di coltivazione, di trasformazione e confezione a norma di legge. E al termine della lezione, erano stati prenotati i bulbi a prezzo di favore. Il terreno di Cesio, secondo le valutazioni agronomiche, dimostra di avere le caratteristiche giuste. «È un tipo di coltivazione che dà frutti vantaggiosi e incide poco», aveva avuto modo di dire il presidente di Pedemontana, Remo Corona. Basta avere un pezzetto di terra, al pari di un orto, ed è sufficiente acquisire le competenze di base e darsi la pazienza di sfilare delicatamente con le mani il prodotto, quando è ora, cioè a fine ottobre, senza farsi fermare dalla pioggia.

Insomma, non servono attrezzature complicate, ma solo una discreta manualità, non è necessario l’utilizzo di diserbi e fitofarmaci ma semmai di una vanga che si usa per dissodare il terreno. Bastano l’impegno di apprendere tecniche elementari e naturali e la volontà di curare piccole coltivazioni. Quella dello zafferano, spezia preziosa, è una novità per i nostri territori. Da quest’anno sarà proposto ai consumatori in una confezione accattivante. La sede logistica per il conferimento e l’imbustamento è Calalzo di Cadore. I produttori, oltre a quelli di Cesio, provengono dal basso feltrino, da Lamon e dall’alto bellunese. –

Laura Milano

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