Lo sport della pesca “accessibile” ai disabili

BELLUNO. La passione della pesca come veicolo di integrazione: è questa la filosofia che sta alla base del progetto “Pesca e disabilità”, a cura del sodalizio Assi Onlus (Associazione sociale e...

BELLUNO. La passione della pesca come veicolo di integrazione: è questa la filosofia che sta alla base del progetto “Pesca e disabilità”, a cura del sodalizio Assi Onlus (Associazione sociale e sportiva invalidi). L'iniziativa è partita un paio di anni fa, coinvolgendo in primis la Provincia e poi i vari bacini di pesca con l'obiettivo di rendere accessibile lo sport ittico tramite l'installazione di varie strutture come delle speciali piazzole: in questi mesi ci sono già degli studi e idee in proposito in alcune zone della provincia. «Prima di tutto», afferma il responsabile Loris Paoletti, «voglio sottolineare il valore sociale e il salto di qualità culturale di questo progetto, ovvero abbattere l'idea che le persone con disabilità siano diverse dagli altri e non possano fare sport; c'è poi l'aspetto non indifferente della promozione del turismo accessibile».

La pesca è stata scelta perché presenta molte caratteristiche che favoriscono la condivisione con le persone disabili, in particolare per coloro che sono in carrozzina: «Bastano pochi accorgimenti per creare postazioni adeguatamente attrezzate. La prima cosa da fare è individuare i luoghi idonei in riva a fiumi o laghi, poi costruirci una piazzola con adeguate protezioni, realizzare la corretta segnaletica, pubblicizzare e dare il giusto risalto all'area e provvedere successivamente alla manutenzione ordinaria».

«Ribadisco», continua Paoletti, «che questa proposta andrà a vantaggio di tutti, anche di coloro che momentaneamente hanno problemi di deambulazione o per gli anziani, che presentano problemi di stabilità ma hanno ancora voglia di andare a pesca. Per poter realizzare tutto questo abbiamo coinvolto l’amministrazione provinciale e responsabili dei bacini di pesca. Siamo certi che, con l’aiuto di tutti, questo progetto sarà un fiore all’occhiello per tutta la comunità bellunese, anche come richiamo per i territori limitrofi».

Ci sono già dei progetti con i Comuni di Farra d'Alpago e Cesiomaggiore (e i relativi bacini 7 e 9), ma anche i primi contatti con Longarone e Arsiè: «Da ultimo», conclude Paoletti, «volevo ringraziare i ragazzi della classe quinta dell'istituto tecnico “Forcellini” di Feltre e il loro docente Curzio Coden per la stesura dei disegni delle piazzole, oltre a Manrico Maniscalchi che ha sviluppato il logo. La vita riserva sempre sorprese e difficoltà ma se noi tutti creiamo le condizioni mentali, sociali, culturali e ambientali, sicuramente si potrà andare avanti con un nuovo spirito».

Enrico De Col

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