Livinallongo vieta ogni attività sulla neve: raffica di valanghe in tutte le frazioni

Due scialpinisti avvistati dal Cnsas in area a rischio certo. L’elicottero spazza via la neve dalle piante pericolanti
I vigili del fuoco di Gosaldo
I vigili del fuoco di Gosaldo

LIVINALLONGO. Vietata la pratica di discipline sportive ed escursionistiche sulla neve per l’elevato rischio di valanghe. Il sindaco di Livinallongo del col di lana, Leandro Grones, ha emesso giovedì un’ordinanza che rimarrà in vigore fino a quando l’Arpav non dichiarerà cessato l’elevato rischio di distacchi sul territorio comunale. E a chi sembra un provvedimento superfluo in un momento del genere, basti sapere che ieri l’elicottero del Suem ha individuato due scialpinisti sorvolando una zona dove il rischio è praticamente una certezza.

«Abbiamo passato tutta la giornata a cavar slavine dalle strade. L’altra sera avevamo anche il centro invaso dalle slavine», racconta Grones che aggiunge: «Ma niente di serio perché per fortuna le temperature si sono abbassate». Una valanga è caduto anche lungo la strada per Arabba come tutti si aspettavano e la strada per Contrin è stata nuovamente chiusa. Dovrebbe riaprire oggi dopo un intervento che dovrebbe essere risolutivo.

«Giovedì l’elicottero dei vigili del fuoco ha effettuato due interventi», spiega Grones. «Nel primo ha sorvolato le cime per una ricognizione della neve in tutto l’alto Agordino. Si è visto, ad esempio sul Col di Lana, che il vento ha provocato accumuli di neve fino a sei metri e che ci sono quattro aree di possibili valanghe di grandi dimensioni. Nel secondo intervento l’elicottero ha volato a bassa quota sopra alle piante a ridosso della strada per Contrin che è stata nuovamente chiusa sempre per la presenza di piante cadute".

"Lo spostamento d’aria causato dall’elicottero rimuove la neve dagli alberi e fa cadere quelli pericolanti. In questo modo si può eliminare il pericolo e risolvere il problema in tempi più rapidi. Insieme ai vigili del fuoco c’era anche il Soccorso Alpino e proprio il Cnsas, durante un sorvolo, ha visto due persone con risalire un versante da suicidio con le pelli. Una vera follia. Purtroppo non sono riusciti ad avvicinarli in sicurezza ma è incredibile che con questo livello di pericolo ci sia gente che va sulla neve».

Subito dopo il passaggio dell’elicottero è iniziata la pulizia e venerdì la strada potrà riaprire, ma piante sono cadute ovunque, anche lungo la regionale 48 tra Castello e il passo Falzarego. Per dare un’idea della situazione, Grones aggiunge: «In 200 metri di strada, sono cadute 17 piante in poche ore, ma le abbiamo tutte già rimosse».

Un lavoro senza sosta che si aggiunge a quello per rimuovere le slavine (ci sono distacchi da scivolamento anche sopra la sr 48 delle Dolomiti) e all’attenzione costante per le masse nevose che potrebbero mettersi in movimento.

Anche per questo motivo Grones ha deciso che le scuole resteranno chiuse fino a lunedì.

Nel frattempo anche il passo San Pellegrino segnala difficoltà. C’è oltre un metro e mezzo di neve sul passo e più di due metri al Col Margherita. Molte piante sono cadute sulla pista di rientro da Le Buse a Molino e hanno danneggiato le reti di protezione delle piste e i relativi pali di sostegno. Il passo però è stato riaperto nel pomeriggio. —
 

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