“Linea bianca”, un’ora di spettacolo Riflettori accesi sulla neve Mondiale

L’anteprima
La puntata mondiale di “Linea bianca” è pronta. Andrà in onda sabato 6 febbraio, alle ore 14 su Rai Uno. Un’ora di spettacolo a tutto tondo che, partendo dal grande evento sportivo del 2021, il primo a livello internazionale infra Covid, spazierà sul territorio cadorino scoprendone bellezze paesaggistiche e segreti. I protagonisti sono sempre gli stessi: Massimiliano Ossini, napoletano di nascita e marchigiano di adozione che non ha mai nascosto la sua predilezione per le Dolomiti bellunesi, Tre Cime di Lavaredo in primis. Al suo fianco Giulia Capocchi e Lino Zani, il maestro di sci di Papa Giovanni Paolo II, esperto di montagna ma all’occorrenza volto sorridente e scanzonato di una trasmissione che da sette stagioni incolla puntualmente lo spettatore alla televisione. Lo dicono i numeri: una media che sfiora i due milioni di persone a puntata per un format vincente che, nel corso degli anni, non ha mai cambiato pelle. Quattro giorni di riprese intense, sfidando anche il maltempo. Soprattutto il forte vento, spirato sulle rive del lago di Misurina ghiacciato per l’occasione. Quattro giorni senza un attimo di sosta tra Cortina e Cadore, ecco il diario passo dopo passo.
AURONZO
Riprese concentrate tra i laghi di Misurina ed Antorno, anche se la parte del leone la fanno le Tre Cime di Lavaredo, considerate dal conduttore Massimiliano Ossini «le montagne più belle del mondo». Eccola, la prima sorpresa per chi assiste alla registrazione: Ossini sorvola il simbolo naturale patrimonio Unesco a bordo delle mitiche “Frecce tricolori”. Uno spettacolo nello spettacolo, possibile solo con una raccomandazione: quella di mantenersi a debita distanza dalle Tre Cime per evitare possibili distacchi di neve causati dal possibile superamento della barriera del suono. Così avviene, per la soddisfazione dei telespettatori che ora potranno gustarsi uno spettacolo ad alta quota emozionante, peraltro “anticipato” dallo stesso Ossini sulle proprie pagine social. A Misurina, le riprese sono invece concentrate attorno all’istituto Pio XII dove vengono curate le malattie asmatiche infantili puntando principalmente sull’aria salubre del luogo.
VIGO
In Centro Cadore le riprese toccano più punti. Verranno assemblate armonicamente nei prossimi giorni in studio dalla troupe, composta da una dozzina di persone, figure altamente professionali che da anni rappresentano i collaboratori più fidati di Ossini e Zani. Fari puntati, a Vigo, sulla chiesetta di Sant’Orsola ma anche sui panorami incontaminati che il territorio comunale è capace di offrire.
DOMEGGE
Focus concentrato attorno al rifugio Padova, dove il padrone di casa Paolo De Lorenzo si è cimentato ai fornelli riproducendo un’antica ricetta. Ad animare la parte della puntata registrata nell’area del rifugio ecco “I Narli del Comelico” che, oltre a dare vita ad una serie di curiose scenette in compagnia dei conduttori Ossini e Zani, si cimentano dapprima sugli sci storici in una discesa avventurosa e poi, seduti al tavolo, regalano una preziosa lezione sull’intaglio del legno.
SAN VITO
Il passo Giau a fare da punto d’incontro tra le due puntate. Quella del 6 febbraio e quella che, invece, andrà in onda il sabato precedente, 30 gennaio, e concentrata attorno ad un’altra zona meravigliosa della provincia di Belluno, quella tra Livinallongo e Colle Santa Lucia passando da Andraz e Mondeval. Al passo Giau, Ossini incontra Gigi Dariz, del ristorante Da Aurelio.
CORTINA
Il capoluogo ampezzano occuperà inevitabilmente il corpo centrale della puntata che andrà in onda con un giorno d’anticipo rispetto all’attesa cerimonia di apertura dei Mondiali. Senza dimenticare tutto il contorno. Ossini sorvola il Cristallo per poi “ritrovarsi” magicamente sul versante opposto della Conca, rappresentato dalle 5 Torri. Nel mezzo spazio anche al curling, con vista sul futuro che sono le Olimpiadi. Non mancano i fuoriprogramma, generati da una volontà ben precisa dei conduttori: quella di “divertirsi” insieme a chi, a turno, si ritrova di fronte alle cineprese o sotto un drone in volo. È questa l’arma vincente di “Linea bianca”, per stessa ammissione di Massimiliano Ossini: «I veri protagonisti sono gli attori del territorio», dice appena finito il lavoro, «noi cerchiamo di metterli nelle migliori condizioni per dare voce alla montagna». —
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