L’impresa di Nik: fa il giro del Popera a tempo di record

SANTO STEFANO. Una palestra d'allenamento a cielo aperto. Ma non per scalare, per correre. Così Nicola “Nik” Tonet, di Santo Stefano, 31 anni, vive i suoi monti e sfida se stesso. Ultima impresa l’aver completato il giro del Gruppo del Popera di corsa in sole 4 ore, 27 minuti e 58 secondi, per 22 km e 2.230 metri di dislivello positivo, partendo e tornando al rifugio Lunelli.
«Un allenamento», dice lui, «solo un allenamento in vista della più dura gara al mondo di corsa in montagna, il trofeo Kima in val di Mello (Sondrio, ndr). Sono stato fortunato a riuscire ad iscrivermi nei 300 posti riservati, anche perché vi si accede solo attestando un curriculum con prestazioni importanti. Poi la gara non è andata bene: quando ero 30° ho avuto una crisi di fame ed ho concluso solo 95° su 300, con 150 che però si sono ritirati».
Ma torniamo alla sua impresa sui monti di casa.
«Erano anni che pensavo di fare il giro del Popera in modo sportivo, cioè nel minor tempo possibile, aiutandomi con un orologio GPS per la conferma del giro con relativo tempo e posizione, correndo dove possibile e andando con testa, gambe, braccia e velocità nei tratti in corda/ferrata. Così sono partito dal rifugio Lunelli, quota 1.568, con uno zaino da trail running, due borracce, un casco e barrette energetiche».
Tonet inizia il giro passando prima al rifugio Berti; prende la ferrata Roghel, 300 metri dritti passando per la forcella delle Guglie, per poi scendere al bivacco Battaglion Cadore presso Cadin di Stallata.
«Quindi ho scalato la famosa cengia Gabriella, sul monte Giralba di sotto, e sono arrivato al rifugio Carducci dove ho incontrato il gestore Bepi Monti Fabbro dopo 2.49h dalla partenza. Bepi mi guarda con due occhi sbalorditi, dicendomi che la tabella Cai dava 10 ore e che a sua memoria nessuno è mai passato così veloce».
Nik è poi ripartito per la famosa Strada degli alpini scavata nella roccia durante la prima guerra mondiale.
«Il sentiero 109», spiega Tonet, «parte appena sotto la forcella Giralba per poi sorvolare sopra tutta la Val Fiscalina e sotto le pareti della Cima Undici. Il sentiero è attrezzato tutto in quota, dai 2400 ai 2700 m, con tratti caratterizzati da panorami magici, punti larghi appena un metro con strapiombi di 500 metri, ma sempre ben protetti, se si vuole, da fune in acciaio. Dopo 1.10h di corsa in quota, sono arrivato al mio gran premio della montagna, passo della Sentinella, 2.729 m slm, tra la Cima Undici e la Croda Rossa. Ero così a 4h con 2.200 m di dislivello positivo e 16 km tra ferrate e cengie: sono sceso lungo il ghiaione del Vallon Popera che porta al rifugio Berti in 16 minuti, saltando come un camoscio e divertendomi come non mai. Il più era fatto. Allora sono passato per un saluto da Bruno Martini, gestore del Lunelli, e gli ho mostrato il mio Gps che segnava 4:16 h dal rifugio Lunelli, punto più in basso di partenza. Se calcoliamo l'anello del ruppo Popera, invece, dal rifugio Berti allo stesso Berti, in senso orario, ci ho impiegato 3:50 h. Mi ha fatto i complimenti, dicendomi che la tabella Cai prevede per il giro due giorni, ovvero 16/18 ore. Soddisfatto, mi sono portato al mio punto di partenza con un'ultima corsa fino al rifugio Lunelli ed ho chiuso il mio GPS in 4:27:58».
Così Nik ha concluso il suo allenamento. Questo è il suo modo di vivere la montagna.
«Arrampicavo quando andavo a scuola, ma ora che lavoro (è dipendente dell'ospedale di Belluno, ndr) non ho più molto tempo; e allora corro la sera sui monti qui vicino».
Stefano Vietina
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