Limana, una targa in ricordo del coraggio di Ilario Pavan

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LIMANA

In occasione delle celebrazioni del 4 novembre, la comunità limanese ha ricordato i protagonisti della propria storia, scoprendo eventi a molti sconosciuti e valorizzandone la memoria.

Le cerimonie in onore dei caduti sono state precedute dalla posa di una corona di alloro sotto alla targa che ricorda il tenente di complemento Ilario Pavan, che nella notte tra il 31 ottobre e 1 novembre 1918 a Polentes fermò l'assedio austriaco. Grazie al suo atto eroico, il comune di Limana è stato insignito della croce di guerra. La vicenda, sconosciuta alla maggior parte dei cittadini, è stata ricordata sabato con la cerimonia organizzata dall'amministrazione, dal comitato frazionale di Polentes e dal gruppo Ana di Limana. Alla commemorazione erano presenti anche i rappresentanti del gruppo Ana di Rosà e i familiari di Ilario Pavan: i pronipoti Enrico e Renato e il nipote Arnaldo Pavan, che con grande commozione ha consegnato al sindaco Mario Favero la documentazione relativa all’episodio di Polentes.

Domenica, davanti al monumento ai caduti nella piazza del paese, si è svolta la cerimonia di ricordo dei caduti di tutte le guerre, con una riflessione sull'assurdità della violenza, su valori come la generosità e la solidarietà e sul rispetto per la vita del parroco Don Mario Doriguzzi. Il sindaco Favero si è rivolto ai giovani, invitandoli a «tenere viva la memoria, attraverso l'ascolto, lo studio, l'educazione civica», e sottolineando l'importanza di «conoscere la storia, non per recuperare il passato, ma per guadagnare il futuro». Dopo “il silenzio”, suonato dagli alunni della scuola media “D. Buzzati”, la cerimonia si è spostata in via degli alpini, per la posa di una corona sul nuovo monumento ai Caduti e dispersi in Russia. Grazie alla sensibilità e disponibilità delle aziende, dei privati, del gruppo Ana, della Pro loco e dell'amministrazione, e all'impegno di Luciano Reolon, il monumento è stato valorizzato e collocato in una posizione più visibile rispetto a quella originaria, dove Giuseppe Reolon lo aveva voluto per onorare i propri compagni. I 24 limanesi partiti per la Russia e mai tornati sono stati ricordati da Renato De Fanti, presidente del comitato promotore, con il motto che loro stessi usavano: «Ricordami, ricordami, ricordami sempre, anche quando gli altri mi avranno dimenticato».

Elisa Di Benedetto

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