Le salme in attesa della cremazione in cella refrigerata

La richiesta del sindaco Perenzin accolta dalla direzione Usl Le onoranze funebri valuteranno le condizioni del defunto
Di Roberto Curto

FELTRE. Il Comune chiede l’utilizzo eccezionale della cella refrigerata che si trova all’obitorio a disposizione dell’Usl 2. Il caso dei vermi presenti nella cella mortuaria dove transitano le salme in attesa di cremazione resta un fatto del tutto eccezionale, per taluni aspetti, ancora da spiegare. Ma ora, al di là delle singole responsabilità, il sindaco Perenzin vuole guardare avanti e mettere in atto tutto ciò che serve per evitare che un simile episodio possa ripetersi. «Per questo è stata subito attivata un’indagine alla quale ha collaborato fattivamente l’Usl 2, grazie al dottor Soppelsa», spiega il sindaco. «Ho avuto una riunione in ospedale do i direttori Barausse e Tognon per individuare una soluzione tampone, in via eccezionale. Così abbiamo richiesto che compatibilmente con le esigenze dell’Usl, venga messa a disposizione la cella refrigerata a uso dell’ospedale. Spetterà alle onoranze funebri, in base ai tempi d’attesa e alle condizioni della salma chiedere di avere una spazio in questa cella».

La dinamica degli eventi non è ancora stata del tutto chiarita: «Quello che è successo è stato un fatto del tutto eccezionale. Non era mai capitato prima e lavoriamo perché non accada più in futuro. Evidentemente qualcosa è andato storto malgrado tra l’uscita di una salma e l’ingresso dell’altra fossero passate solo due ore.

Eppure anche le casse destinate alle persone che saranno cremate hanno i loro sistemi di sicurezza. Non c’è lo zinco, ma c’è uno speciale strato di nylon che protegge e isola la salma dall’esterno. Certamente l’incremento di persone che chiedono la cremazione deve farci riflettere sulla necessità di attrezzarci adeguatamente. Finora nessun comune del feltrino è dotato di una cella refrigerata. Ora dovremo valutare la possibilità che ne venga realizzata una. D’altra parte la cremazione è scelta ormai da un terzo dei defunti e siccome i centri per le cremazioni non sono molti può accadere che talvolta il tempo d’attesa raggiunga i quattro o i cinque giorni. In quel caso bisogna monitorare la situazione e alla bisogna intervenire».

Perenzin aveva già contattato la famiglia del defunto rimasta involontariamente coinvolta nella vicenda: «Ho portato le scuse del Comune e ho spiegato anche a loro come si sia trattato di un fatto eccezionale e di tutte le precauzioni che prenderemo d’ora in avanti per evitare che altre famiglia si trovino nella stessa situazione. L’errore non ci doveva essere, c’è stato. Si lavora perché non accada più».

Perenzin si attiverà quanto prima con i colleghi sindaci del Feltrino per studiare l’ipotesi di realizzare una cella frigorifera: «L’Usl ha una cella con posti limitati e tra l’altro non sarebbe previsto l’utilizzo per salme che arrivano da fuori ospedale. Per questo ringrazio la direzione che ha manifestato sensibilità per questo problema e cercherà di venire incontro alle richieste delle pompe funebri. Ora concentriamoci per ridare al servizio lo standard elevato che tutti hanno sempre riconosciuto».

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