Le Lavoratrici di Soppelsa nella galleria Rizzarda

FELTRE. Con la sua opera “Lavoratrici”, scolpita su legno di noce poche settimane prima di togliersi la vita, l'artista agordino Renato Soppelsa entra a far parte della famiglia di artisti...

FELTRE. Con la sua opera “Lavoratrici”, scolpita su legno di noce poche settimane prima di togliersi la vita, l'artista agordino Renato Soppelsa entra a far parte della famiglia di artisti novecenteschi ospitata all'ultimo piano del museo di arte moderna Carlo Rizzarda. L'altorilievo è stato acquistato grazie a un lascito di 3 mila euro offerto dalla famiglia di Augusta Niero al Comune per onorare così la memoria della dottoressa, e raffigura due donne che scendono da un declivio portando alcuni pesi sulla testa. La sezione è radiale, e rappresenta «il lavoro come emblema del peso e del male di vivere», secondo l'interpretazione di Tiziana Casagrande, curatrice dei musei feltrini. Bruno Milano, grande amico di Soppelsa (che si tolse la vita nel 1962 a Feltre), definì quest'opera il «canto del cigno, che ti ha portato a essere più bravo di Pericle Fazzini», scultore e pittore italiano morto nell'87 e autore, fra le tante opere, del monumento a padre Pio ospitato nella piazza di San Giovanni Rotondo. L'opera è stata accolta ieri mattina nella galleria con una conferenza a cui ha partecipato anche la nipote dell'artista, che lo ha conosciuto per poco perché è venuto a mancare quando lei aveva solo tre anni. Presente anche il sindaco Paolo Perenzin, che ha ringraziato per la donazione, e l'ingegnere Giuseppe Ghirlanda, nipote della compianta Niero, che ha affermato: «Oggi mi sento in paradiso. Sono circondato da persone che ricordano con affetto la zia, che ha abbracciato a suo tempo la causa di Feltre e Fonzaso. Questa è la realizzazione di un suo grande desiderio». (f.v.)

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