Le Dolomiti del Comelico nel libro di Beltrame

di Walter Musizza AURONZO Vive a Maniago, ha circa 60 anni ed è un valido alpinista, oltre che appassionato di montagna a tutto tondo. Si chiama Paolo Beltrame ed il suo nome è balzato agli onori...

di Walter Musizza

AURONZO

Vive a Maniago, ha circa 60 anni ed è un valido alpinista, oltre che appassionato di montagna a tutto tondo. Si chiama Paolo Beltrame ed il suo nome è balzato agli onori della cronaca per un’agra querelle (cui ha partecipato anche il noto alpinista e scrittore Luca Visentini) relativa al suo modo per così dire “macroscopico” di indicare con segnali rossi i sentieri d’alta quota da lui studiati e descritti, al punto che qualcuno gli ha affibbiato il soprannome di “Graffitaro delle Dolomiti”.

In verità il nostro si è giustificato adducendo ragioni di sicurezza, insomma sana prevenzione contro quei dubbi sulla via da seguire in alta quota che hanno prodotto anche recentemente incidenti mortali. Ma al di là di questo, va riconosciuto che Beltrame ha davvero percorso in lungo e in largo le Dolomiti del Cadore regalandoci un’autentica summa delle montagne più belle, dedicata a tutti gli escursionisti di media-alta levatura. L’opera in questione è “Guida alle Dolomiti di Sesto, Auronzo e del Comelico”, appartiene alla collana “101 per cento vera montagna” (Ed. Beltrame, euro 25) ed è in due tomi stesi in collaborazione con Fabio Cammelli. Il primo tomo prende in considerazione il Monte Piana, il Gruppo delle Tre Cime di Lavaredo, il Gruppo Rondoi-Baranci, il Gruppo dei Tre Scarperi e la parte occidentale del Gruppo della Croda dei Toni, con la descrizione di 124 itinerari, da quelli più conosciuti a quelli meno noti, con precise relazioni su alcune traversate del tutto inedite. Il secondo tratta invece la parte orientale del Gruppo della Croda dei Toni e l’esteso Gruppo del Popera, con i suoi Sottogruppi di Cima Undici, di Croda Rossa e del Bastione Cima Bagni-Aiarnola, con 100 itinerari. Il libro verrà presentato giovedì 3 novembre alle ore 20.30 a Fara Vicentino a cura del “Gruppo Amici della Montagna” di Zugliano e del Comune di Fara.

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