L’antico organo di De Marco ritorna a Fusine

Val di Zoldo
L’organo di Agostino De Marco (anno di costruzione 1798) ritorna nella chiesa parrocchiale di San Nicolò di Fusine. Nel 2017, date le sue precarie condizioni e l’ indubbia eccezionalità, un comitato costituitosi appositamente aveva inviato l’organo a Padova per essere sottoposto ad un accurato intervento di di restauro dalla ditta Ruffatti. Era stata aperta una sottoscrizione (IT34H020080564000110014717)confidando nella sensibilità e nella generosità dei parrocchiani, degli zoldani e più in generale di chi ama questi luoghi e frequenta le belle chiese e sa apprezzarne e valorizzarne il patrimonio storico e artistico.
Lunedì scorso l’organo è ritornato nel suo “alveo” della chiesa di san Nicolò. Sono in corso le ultime rifiniture (cassa esterna, curvature varie ed altro) e poi riprenderà il suo antico splendore.
«Questo organo», spiegano dal Comitato, «è un unicum a livello internazionale avendo la quasi totalità del materiale fonico composto da canne di legno tonde. Esistono infatti organi con canne di legno, ma, normalmente, esse sono a sezione quadrata o rettangolare anziché circolare».
Era da molto tempo che il vecchio organo della chiesa di San Nicolò non funzionava quasi più per il logorio dovuto all’età, ma le disponibilità economiche della parrocchia non consentivano l’acquisto di un nuovo strumento. «Fu così», spiegano dal Comitato, «che, nel 1798, Agostino De Marco, nato a Brusadaz di Zoldo nel 1777, all’età di 21 anni decide di realizzare questo strumento con una tecnica raffinata e singolare costruendosi speciali pialle per riuscire a fare le canne tonde. Ha utilizzato prevalentemente legni locali come abete, acero, noce e sambuco, i più adatti allo scopo, con i quali ha costruito i vari componenti delle canne».
Il “battesimo” ufficiale dell’organo restaurato domenica 16 agosto alle 17.30 nella.
Ci saranno la presentazione a cura di Francesco Ruffatti e Marco Maierotti, intermezzi musicali con Viviana Romoli e Renzo Bortolot. Seguirà il concerto d’inaugurazione di Luca Scandali. —
mario agostini
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