Ladri in due alberghi mentre la gente dorme
In un caso hanno usato un ombrello per grimaldello; Zandegiacomo: «Non li ho sentiti»

Una veduta di Auronzo, presa di mira dai ladri l’altra notte
AURONZO. Chiuso per...furto. All'hotel Bellavista il cartello è comparso ieri mattina (benchè i titolari avessero deciso già a giugno di cedere l'attività), dopo la visita notturna dei ladri che, incuranti del gestore che dormiva, hanno rotto la cassa e portato via 400 euro, schede telefoniche e sigarette. I ladri hanno colpito anche l'hotel Cacciatori, dall'altra parte della strada di ingresso al paese. Il raid ha visto agire i ladri con sfrontatezza, incuranti della presenza di titolari da una parte e clienti dall'altra. All'albergo ristorante Cacciatori, hanno cercato di scardinare prima le porte della cucina, poi quella della sala (entrambe danno sul retro) e con ogni mezzo: hanno usato un martello, punte di ferro e alla fine non ci sono riusciti neanche con un ombrello. I ladri sono entrati per una finestra «e hanno portato via l'intero cassetto della cassa, tagliando i cavi. Ci hanno rubato anche delle bottiglie di grappa, evidentemente dovevano brindare», commenta amara Deborah, una delle figlie del titolare Piero Zandegiacomo, «hanno rovistato un po' dappertutto, nei cassetti dell'ufficio; e hanno trovato i pacchetti di monete che si comprano in banca: l'unica volta che non li abbiamo messi in cassaforte... 500 euro di contante, i danni per due porte sfondate che danno sul retro e il resto». I ladri in questo caso hanno agito in mezzo alle case e con i clienti che dormivano in albergo, fra i quali pare non ci siano testimoni. «Nonostante avessimo un po' di clienti, e noi che abitiamo nella casa sul retro, nessuno ha sentito nulla», continua la titolare, «sono stati sfacciati e la cosa preoccupante è questa: non si fermano davanti a nulla, hanno girato avanti e indietro senza preoccuparsi, perchè sono andati in cucina a prendere il coltellino per tagliare i cavi del cassetto della cassa e sono tornati al bar». Al Cacciatori del furto si sono resi conto ieri alle 6.30, all'apertura. «Abbiamo trovato i segni sulle porte e abbiamo immaginato...». Quindi la denuncia ai carabinieri che, nel sopralluogo, hanno trovato e preso l'ombrello lasciato dai ladri, sperando ci sia qualche impronta. «Speriamo che li prendano perchè così fanno paura, anche l'estate scorsa c'è stato un raid. Chi può essere? Probabilmente nomadi, c'è il ritiro della Lazio e c'è un po' di confusione in giro». Al Bellavista, poco più in là e sulla stessa via Ligonto, hanno agito con il titolare che dormiva al piano di sotto. «Verso le 22.45 di mercoledì sentivo il telefono che suonava», racconta Italo Zandegiacomo Orsolina, «una cosa inusuale a quell'ora. Io ero già a letto e non ho fatto in tempo a rispondere. Poi, stamani (ieri, ndr) mi sveglio, vado in bar e vedo la cassa sottosopra, senza il cassetto. Ho chiamato i carabinieri e ho trovato che mancavano soldi, schede telefoniche e stecche di sigarette perchè ho anche il bar-tabacchi». La cassa sarà ritrovata sotto il ponte, sempre ieri. «Hanno rubato sui 400 euro di soldi, poi schede per 150 euro circa e danni, qualche stecca di sigarette. Ma non so come sono entrati perchè non hanno forzato nulla: devono essere entrati dall'ingresso principale e sono usciti da una finestra togliendo un vaso dei fiori, mi sono accorto nel pomeriggio. Noi eravamo chiusi, perchè ormai abbiamo cessato l'attività dall'ultimo di giugno: dopo 61 anni di lavoro. I soldi li tenevo ancora lì. Io non ho sentito nulla, dormivo, per fortuna... Forse chi abita di fronte ha visto qualcosa. Di certo i carabinieri guardano alla telefonata della notte come a una traccia: si vedrà. E' la terza volta che mi capita: le due precedenti non hanno portato via nulla perchè ho gridato». Presa di mira anche un'auto parcheggiata verso il centro del paese: hanno rotto un vetro per rubare all'interno.
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