La società Impianti Scoter non verrà più dismessa

SAN VITO. La Società Impianti Scoter non verrà dismessa e resterà aperta e in capo al Comune almeno sino al 2017. Il consiglio comunale ha votato all'unanimità di tenere in piedi la società che gestisce la ski area sanvitese, strategica per il turismo locale. «Abbiamo attentamente valutato ogni possibilità», spiega l'assessore al Turismo, Ludovico De Lotto, «per assicurare il miglior futuro possibile a quella che riteniamo essere il motore di traino dell'economia sanvitese; e riteniamo che la decisione presa in consiglio sia quella giusta. Inizialmente, infatti, il Governo imponeva ai Comuni sotto i 30 mila abitanti di chiudere entro il 30 settembre 2013 le società in perdita. Noi abbiamo chiuso la Gescom e ci stavamo attivando per fare lo stesso con la Scoter. Abbiamo chiesto una perizia di stima per procedere con un bando per vendere la società; e la Scoter, di cui il Comune è proprietario per il 97%, è stata valutata 405 mila euro. La nostra maggiore preoccupazione era che, nell'eventuale bando di cessione, non avremmo potuto inserire un vincolo che obbligasse i futuri acquirenti e tenere aperta la ski area. E quindi temevamo che, chi avesse acquistato la Scoter, potesse chiudere poi le piste sanvitesi e utilizzare altrove i mezzi per battere le piste e per creare neve artificiale. La Scoter è una società che tendenzialmente chiude con una perdita di bilancio dovuta a fattori anche esterni, come le bizzarrie del tempo. Gli inverni sulle nostre piste non sono infatti sicuri: quest'anno, tra black out e mal tempo, si è lavorato poco. Se nevica poco e fa caldo lo stesso si lavora poco e non c'è certezza sulla lunghezza della stagione. Ma, essendo la società del Comune, si è sempre lavorato per garantire la maggior apertura possibile agli impianti proprio in un'ottica turistica. Anzi, si è investito per migliorare la ski area creando nuovi impianti, nuovi parcheggi e il parco giochi Neve sole che stanno dando ottimi risultati. Un punto di vista che ovviamente può avere un'amministrazione comunale, ma che un privato che deve fare i conti con i bilanci potrebbe non tenere in considerazione. A Roma hanno cambiato normative sulle municipalizzate, e la legge di Stabilità 2014 abroga l'obbligo di dismissione e consente sostanzialmente di mantenere la situazione attuale almeno fino a tutto il 2017, ossia per altri 4 anni; quindi abbiamo deciso di avvalerci della possibilità di attendere quella data. In un momento di generale crisi economica e di incertezza sugli andamenti futuri dei flussi turistici», conclude De Lotto, «riteniamo che il mantenimento delle quote di maggioranza in capo all'ente pubblico rappresenti un segnale di stabilità e di sicurezza per la società stessa, per tutti i dipendenti e in generale per tutto il comparto del turismo e del commercio. Inoltre la nostra Amministrazione è in scadenza, e pertanto riteniamo corretto che, vista la lunga proroga consentita dalla legge, sia la prossima Amministrazione a gestire la questione eventualmente in maniera diversa».(a.s.)
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