La rabbia del sindaco: «Nessun aiuto dai vicini per il parco delle torbiere»

«Avevo chiesto di inserire il progetto per dotarlo di servizi nel fondo Brancher, ma Auronzo e Comelico hanno detto no»
Il sindaco di Danta di Cadore Virginio Menia Cadore
Il sindaco di Danta di Cadore Virginio Menia Cadore
 DANTA DI CADORE.
«Lasciati soli dai nostri vicini». La legge Brancher per i cosiddetti "comuni di seconda fascia", per il Comune di Danta si è trasformata in un difficile dialogo con i cugini di Comelico Superiore e Auronzo. Il sindaco di Danta, Virginio Menia Cadore, vorrebbe infatti qualificare ulteriormente il locale parco delle torbiere, che fino a questo momento è stato sostenuto con fondi europei nell'ambito del progetto Natura2000.
 «Già al momento», spiega Virginio Menia Cadore «le torbiere, grazie anche all'impegno di operatori locali e del lavoro di promozione fatto dal Comune, sono meta di tanti turisti. Mancano ancora delle strutture e dei servizi che avevamo pianificato in un progetto presentato alla Comunità montana del Comelico e Sappada. Ultimamente ho tentato di presentare tale progetto nell'ambito della legge Brancher, inviando la richiesta sia a Comelico Superiore che ad Auronzo».  Danta, infatti, essendo comune di seconda fascia, è escluso dai finanziamenti della Brancher, salvo che presenti un progetto insieme ai cugini confinanti di prima fascia. Qual è il risultato delle richieste fatte ai comuni confinati? «Picche», risponde amareggiato Virginio Menia Cadore.  «Il Comune di Auronzo ha liquidato la vicenda inviandomi una lettera con tre righe, dove vi era scritto che prediligevano altri progetti assieme ai Comuni del Centro Cadore. Da Comelico Superiore, invece, con Mario Zandonella Necca unicamente concentrato sulla questione degli impianti, mi hanno spiegato che tutti i Comuni del Comelico sosterranno il progetto "Oasi di val Visdende", del quale francamente non ho capito nulla».  Insomma, Danta ha ricevuto un doppio rifiuto al progetto per dotare di strutture di accoglienza il parco delle torbiere: «Purtroppo l'amara verità è questa», dice Virginio Menia Cadore, che ricorda come il progetto sia già stato accantonato dalla Comunità montana Comelico e Sappada in favore di un progetto di San Nicolò. «Vorrei chiedere all'attuale presidente della Comunità montana Mario Zandonella Necca e al sindaco di San Nicolò, Giancarlo Ianese, che fine ha fatto tale progetto. La risposta temo che sia la seguente: il progetto è naufragato, quindi la scelta fatta a suo tempo è stata sbagliata».  Insomma, i rapporti nella Cm Comelico e Sappada non sono affatto idilliaci: «Così stando le cose, non so come si possa immaginare di accorpare i comuni», conclude il sindaco di Danta. «In ogni caso stiamo continuando nella nostra opera amministrativa. Il progetto di risparmio energetico sulle scuole, i lavori in via Roma e quelli al tetto del municipio. Cosi, conclude con ironia, «quando dovremmo fonderci con qualche Comune vicino, potremo consegnare un bel palazzo comunale e delle scuole autonome dal punto di vista energetico».

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