La procura indaga su un incidente con la motoslitta

 
 MISURINA.
Doveva essere un fine d'anno strepitoso: una settimana sulle Dolomiti col fidanzato e gli amici. Si è trasformato invece in un incubo: la motoslitta su cui viaggiava Y.B. (28 anni, di Ponzano) per un'escursione alle Tre Cime si è rivesciata e lei si è fratturata la spalla. Ora la giovane ha presentato denuncia per lesioni colpose gravi alla Procura di Belluno chiedendo di verificare le responsabilità dell'accaduto: se vi sono state negligenze degli addetti alla manutenzione del veicolo o se è stata una manovra errata del conducente.  La vicenda risale alla fine dello scorso anno quando la maestra Y.B. parte per la montagna con fidanzato e amici con l'intenzione di trascorre una settimana a Sappada, dal 26 dicembre al 2 gennaio, in un appartamento preso in affitto. Tutto procede per meglio, fino al 31 dicembre quando la piccola comitiva organizza un'escursione sulla neve: un percorso in motoslitta dal lago Antorno al rifugio Auronzo, usufruendo del servizio navetta erogato dalla ditta Tre Cime Service snc. Verso le 14.50, l'incidente: nell'affrontare una curva, il carrello di trasporto delle persone trainato dalla motoslitta condotta dal responsabile della Tre Cime Service si ribalta su se stesso espellendo tutti gli occupanti. Ad avere la peggio è proprio Y.B., che rimane incastrata e schiacciata fra il carrello e la neve, all'altezza della spalla. Sul posto arriva il 118, la ragazza viene portata all'ospedale di Cortina dove i medici le diagnosticano la frattura della spalla. Dimessa dopo gli esami e le medicazioni, viene portata all'ospedale di Treviso e qui ricoverata. Il 5 gennaio la maestra viene operata con l'immissione di un chiodo edomidollare bloccato. Un incidente con pesanti conseguenze, dunque. Poteva essere evitato? E' quanto la ragazza chiede ora alla magistratura di verificare.

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