La festa ai tempi della crisi «Sentiamoci comunità»

Ieri la celebrazione dei patroni. Il vescovo Andrich ai fedeli: «Uniti nelle difficoltà» Tanti in pellegrinaggio fino al santuario di Anzù, poi il tradizionale pic-nic
Di Raffaele Scottini

FELTRE. Ci sono giornate in cui un pic-nic e la vita che si sviluppa nella festosità degli incontri aiutano a risollevare lo spirito, in un periodo stretto fra tante difficoltà, soprattutto quella dell'emergenza lavoro. Ieri è stata una di queste, con centinaia e centinaia di persone dentro la basilica di San Vittore e Corona per le varie funzioni religiose nella ricorrenza dei santi patroni e poi tutto intorno, sui prati all'aperto con una coperta stesa per terra. Tribolazioni è un termine che si è sentito pronunciare più di una volta nelle letture della messa delle 10.30 concelebrata dal vescovo della diocesi di Belluno-Feltre Giuseppe Andrich, che ai fedeli in chiesa (piena, ma non gremita come il solito) ha voluto trasmettere un messaggio di speranza e sobrietà, richiamando Papa Francesco sul tema della pietà popolare: «Abbiamo bisogno di ritrovare la speranza attraverso la relazione tra di noi, di sentirci popolo unito per il bene di tutti», le parole di incoraggiamento ad affrontare insieme le difficoltà che monsignor Andrich ha rivolto ai feltrini nel giorno delle celebrazioni in onore di san Vittore e Corona. «Siamo saliti in alto, ho salutato molte persone tra cui diversi bambini piccoli, tanti sono venuti fino qui in pellegrinaggio partendo già all'alba. È la tradizione e chi decide di arrivare al santuario lo fa per quella religiosità popolare che trova nella grande festa e incoraggia ad affrontare l'austerità richiesta oggi».

In un respiro di popolo, il vescovo di Belluno-Feltre ha messo l'accento sull'affidamento «alle forme di devozione attraverso gesti come il pellegrinaggio sul monte Miesna, che vogliamo consegnare alla nuove generazioni». All'appuntamento annuale per la grande festa della città i feltrini rispondo sempre con entusiasmo e lo hanno confermato ieri, salendo in tantissimi per raggiungere la basilica, seguire le messe in programma nell’arco della giornata (alle 6 per la forania di Santa Giustina, alle 7 per le parrocchie della città di Feltre, alle 8 Mugnai, alle 9 Tomo, alle 16 Anzù, alle 17 Sanzan e alle 18.30 Nemeggio) e poi fermarsi a fare il pic-nic (oppure una sola cosa di queste). Molti si sono organizzati per conto proprio con lo zaino e il pranzo al sacco, tra pane e salame, vino e acqua. Altrimenti ci hanno pensato i volontari dell'unione sportiva San Vittore a dare da mangiare agli affamati e da bere agli assetati alla fornitissima frasca allestita accanto alla chiesa, vendendo come da tradizione le uova sode oltre a panini imbottiti e polpette.

Ma se in cima alla rocca il bel tempo ha favorito il grande afflusso di persone, anche la sagra di Anzù in pieno svolgimento ai piedi del Miesna ha fatto il pieno con la coda alla cassa per pranzo e la cucina che ha sfornato piatti in continuazione. Infine, dopo essersi rimessi nei panni dei pellegrini con la camminata fino alla basilica, i feltrini che ieri sera sono andati in sala all'Officinema, hanno potuto seguire le orme lasciate dai martiri attraverso le immagini del documentario “Sulle tracce dei santi Vittore e Corona” diretto da Marco Recalchi. Un cortometraggio pensato per diffondere ancora di più la storia dei patroni della nostra città.

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