La Edison: «Non fu una tragica fatalità»
BRUXELLES. A sostenere la mostra europea sul Vajont sono stati anche Enel ed Edison, eredi naturali della Save. Francesco Bernardi, di Enel, ha ricordato che l’impegno dell’azienda elettrica è coerente con il codice ambientale: «Era un dovere esserci e ne siamo lieti, perché l’azienda ha precisi impegni ambientali e di memoria, ad esempio con l’apertura del percorso della diga».
Coraggioso l’intervento di Giorgio Colombo di Edison: «Il Vajont non fu una tragica fatalità. Edison non vuole dimentica, è presente nella Fondazione fin dalla sua costituzione e questo per noi ha un significato ben preciso: chi produce energia contribuisce al progresso, ma deve tenere conto dell’equilibrio ambientale. Una mostra qui, in un contesto europeo, serve per imparare dal passato e guardare al futuro».
Stefano Beltrame, rappresentante della Regione Veneto, ha ricordato le celebrazioni per i cinquant’anni: «Un disastro causato dall’uomo, davanti al quale il presidente del Senato ha chiesto scusa. Abbiamo il dovere di costruire una coscienza nazionale ed europea su questa pagina amara della nostra storia. Ricordo che dal Bellunese sono partite migliaia di persone per tutta l’Europa e sono diventati gelatai apprezzati in tutto il continente. Hanno fatto la storia del gelato europeo. È giusto ricordare anche il loro impegno e i loro sacrifici».
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