Ketamima in macchina insieme alla marijuana un giovane in tribunale
PONTE NELLE ALPI. Droga in macchina. Samuel De Min è l’unico dei quattro imputati a essere stato rinviato a giudizio, dopo il controllo dei carabinieri del 3 ottobre 2017. Michele Coletti ed Emanuele Vaina hanno già patteggiato nove mesi di reclusione e 900 euro di multa (via l’obbligo di dimora), mentre S.O. si è visto riconoscere la lieve entità e ha chiesto e ottenuto la messa alla prova. Sospensione del processo e lavori di pubblica utilità, in base ai quali il reato sarà dichiarato estinto. Come se non fosse mai stato commesso.
De Min è difeso dall’avvocato Giorgio Gasperin e, nell’udienza filtro di ieri il giudice Feletto ha fissato le prime udienze del dibattimento tra luglio e dicembre. I quattro ragazzi di età compresa tra i 20 e i 28 anni, erano stati fermati all’inizio di ottobre 2017, per un normale controllo stradale, nei pressi dell’uscita dell’A27. La loro auto, un’Audi A4, intorno alle 23 si trovava a passare proprio di lì. Gli occupanti non avevano mostrato un’aria tranquilla, anzi. Una certa agitazione aveva provocato più di una forte perplessità nei militari che anziché restituire subito i documenti avevano deciso di approfondire le verifiche e gli accertamenti necessari.
Addosso ai giovani e nascosti sotto i sedili della vettura, erano saltati fuori cinque involucri di marijuana e due bottiglie di ketamina, un narcotico sintetico utilizzato anche per curare stati depressivi o disturbi bipolari e che produce temporanee allucinazioni e stati di euforia. Una sostanza che crea dipendenza e che altrove nel mondo è anche legale. In Italia, non lo è.
I militari del Nucleo radiomobile avevano proceduto con gli arresti e i sequestri delle sostanze trovate, cioè 55 grammi marijuana già suddivisa in tre involucri; altri 7 grammi di marijuana spezzata in altri due involucri e circa 148 grammi di ketamina conservata in alcune bottigliette di plastica. I quattro erano stati accusati dalla Procura della Repubblica di possesso di sostanze stupefacenti, ai sensi dell’articolo 73 della legge 309/90.
Problemi di droga anche per Enrico Benvegnù, che ha lo stesso difensore ed è accusato di aver detenuto illecitamente quasi mezzo etto di hashish (48 grammi), pari a 62 dosi in cinque involucri di cellophane di peso variabile. L’uso della sostanza stupefacente non era esclusivamente personale. L’uomo di Sospirolo si vede contestare la recidiva specifica per i fatti contestati il 24 ottobre 2017. —
Gigi Sosso
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