Inverno freddo, il cibo è poco: carcasse di topi morti ovunque

LONGARONE
Ritorna l’emergenza dei topi morti nel Longaronese. Come già successo qualche anno fa, in queste settimane è fortissima la presenza di carcasse di roditori sia nel capoluogo e sia nelle varie frazioni e in zona industriale.
In sostanza, i cittadini e i lavoratori della zona industriale ritrovano per strada decine e decine di topi morti: nei parcheggi, nei parchi giochi, nelle aree urbane ma pure nelle aree verdi periferiche.
Secondo gli esperti di questioni ecologiche, tutto ciò è dovuto ad un fenomeno ambientale legato al clima, quello che gli studiosi definiscono “anno di pasciona delle latifoglie”; in sostanza, dopo un anno in cui c’è una temporanea abbondanza di cibo per questi animali (con la conseguente loro proliferazione), ne arriva uno di carenza alimentare, che genera la serie massiccia di decessi. Le anomalie meteorologiche, con un inverno assai mite nel 2020 e poi un inverno 2021 rigido seguito da un maggio estremamente piovoso e freddo per gli standard del periodo, possono aver portato a creare queste condizioni. I cittadini sono comunque preoccupati e hanno inoltrato numerose segnalazioni. La Polizia locale e l’amministrazione comunale stanno monitorando la situazione, tenendo a precisare che comunque non ci sono rischi di malattie per l’uomo.
«Questo fenomeno», spiega l’assessore all’Ecologia, Elena De Bona, «è legato ad un eccesso di cibo lo scorso anno che ha fatto sì che i topi si riproducessero in maniera incontrollata grazie ad una fioritura eccezionale del faggio, evento che si verifica ciclicamente ogni 10 anni circa. La conseguenza è che quest’anno i topi sono troppi, sono spinti a scendere a valle perché non hanno abbastanza cibo, e quindi di fatto muoiono di fame. Non si tratta di un fatto nuovo per il nostro territorio», continua De Bona, «molti si ricorderanno che era già successo circa una decina di anni fa. Può capitare, e magari ricapiterà ancora in futuro. Entro un paio di mesi comunque tutto scomparirà naturalmente e resterà solo l’abituale popolazione di topi. Abbiamo fatto fare le analisi alla Usl e i topi risultano morti per causa naturale: non ci sono infezioni o malattie, quindi possiamo rassicurare la popolazione. I nostri operai intensificheranno i passaggi sul territorio per rimuovere il più possibile le carcasse». —
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