Ingiurie a raffica alla vicina di casa

QUERO. Un rapporto di vicinato mai decollato. Da una parte tre signore – due italiane e una marocchina – che hanno instaurato buoni rapporti tra loro, dall’altra un’altra donna marocchina Layla Rahali (difesa dall’avvocato Piero Tandura), che secondo l’accusa compresa in due distinte denunce presentate ai carabinieri (nella foto la caserma di Quero) si sarebbe resa autrice di ingiurie e minacce. Teatro della querelle un condominio dell’Ater in paese.
A chiamare la donna marocchina sul banco degli imputati è stata la querese Nadia Solagna (rappresentata dall’avvocato Rech del foro di Treviso), che secondo l’accusa è stata investita dagli insulti dalla vicina che l’avrebbe apostrofata pesantemente in due occasioni: il 28 febbraio e il 17 giugno del 2012. Colorito e dettagliato il racconto della parte offesa che ha ricordato le “sparate” verbali dell’intemperante vicina di casa che con apparizioni improvvise intercetta la vittima di passaggio o mentre sta chiaccherando con le altre vicine. Vasto il repertorio delle offese udito anche dalle altre due vicine di casa che hanno sostanzialmente confermato le accuse mosse dalla Solagna.
Nello specifico, il 28 febbraio 2012 la donna querese sta dando da mangiare ai gatti all’esterno quando viene raggiunta dalla Rahhali che le dice di tutto. Il 17 giugno la miccia che innesca l’ingiuria a ripetizione è un fazzolettino di carta lasciato sul prato: l’imputata esca di scatto di casa, lo getta ai pedi della Solagna che la invita a tenere la spazzatura in casa. Scatta la reazione verbale sulla stessa falsariga della precedente. Il 3 luglio sarà ascoltata l’imputata e ci sarà la discussione con la sentenza.©RIPRODUZIONE RISERVATA
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