Incentivi per l’energia pulita: ecco i consigli

AURONZO. Con l'inizio dell'anno è partito il conto alla rovescia per gli incentivi ai pannelli solari termici, alle caldaie a biomasse e alle altre forme di energia pulita come caldaie a pellet, escluso il fotovoltaico. Sulla «Gazzetta ufficiale» n.1/2013 del 2 gennaio, infatti, è stato pubblicato il decreto con le regole per accedere ai 900 milioni di contributi disponili per privati e pubbliche amministrazioni. Il decreto mette a disposizione 700 milioni di euro per i privati e 200 per i progetti pubblici, disponibili fino a esaurimento. E si stima che entro il mese di febbraio scatterà la data fatidica per poter inviare al Gse (Gestore servizi elettrici) le domande.
In cosa consistono gli interventi incentivati per i privati? Riguardano soprattutto gli impianti domestici di piccola dimensione, come la sostituzione delle vecchie caldaie con impianti a pompe di calore a energia aerotermica, geotermica o idrotermica; il passaggio dagli scaldabagni elettrici a quelli a pompa di calore e l'installazione dei pannelli solari termici per l'acqua calda sanitaria. «Noi mettiamo a disposizione la nostra esperienza», spiega Aldo Molin, titolare dell'omonima azienda di Auronzo, «visto che ci siamo specializzati nell’installazione proprio di impianti che sfruttano le energie rinnovabili termiche, in particolar modo impianti di riscaldamento a pellet. Ne abbiamo già realizzati diversi, sia in strutture private che pubbliche, in quanto come funzionalità e gestione sono del tutto paragonabili agli impianti tradizionali».
Ma quanto si può ricevere come incentivo?
«Privati e pubbliche amministrazioni potranno ottenere un rimborso fino al 40% delle spese, in un periodo di tempo variabile dai due ai cinque anni, a seconda della potenza ».
Qualche esempio?
«Proprio nelle zone montane come la nostra, i contributi sono maggiori rispetto alle altre zone climatiche, e nel caso di installazioni di caldaie a pellet ad alta efficienza le sovvenzioni raggiungono il massimo previsto per legge. Ad esempio, per la sostituzione di una caldaia a gasolio con una a pellet da 32 Kw a condensazione, per uso familiare, in zona montana il cliente finale può ricevere un contributo, erogato in 2 anni, pari a 7.776,00 euro, su un costo complessivo dell'impianto a partire da 15.000 euro; oltre poi a risparmiare successivamente più del 60% sui costi del combustibile.
L'incentivo è ancora più vantaggioso per potenze più alte, nel caso di sostituzione di caldaie per condomini, alberghi e strutture pubbliche come le scuole».
Si apre dunque un nuovo orizzonte per quelle fonti di energia rinnovabili termiche, come biomasse, solare termico, pompe di calore, stufe a pellet, finora poco sostenute e sviluppate nel nostro paese.
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