In marcia contro la centrale sul Tegnas

TAIBON. Oltre 100 persone per dire no alla centralina sul Tegnas. Ieri mattina a Taibon si è svolto il sopralluogo per valutare il progetto della ditta Armonia di Pavia, che vorrebbe realizzare una centrale idroelettrica in Valle di San Lucano. Dopo aver risposto in maniera positiva nell'incontro pubblico di giovedì, la gente si è presentata in massa prima in sala consigliare e poi in valle.
Tanti gli interventi che si sono succeduti e tutti dello stesso tenore: «Quella centralina non s'ha da fare». Alessandro Savio, coordinatore del Comitato locale sorto ad hoc per dire no all'impianto, ha ribadito come la valle sia una zona protetta e ha richiamato l'emendamento regionale del 3 maggio, che individua le zone dove non si possono realizzare centraline. Uno degli aspetti su cui si è insistito maggiormente è stato quello del minimo deflusso vitale. Un valore che viene indicato su tutti i progetti, ma che secondo gli oppositori si baserebbe su dati vecchi e quindi fuorvianti. «All'Istituto minerario», ha detto Luca Santomaso dei pescatori, «c'è una rilevazione geotecnica sul Tegnas dalla quale si evince che nel torrente c'è una sezione di 170 metri di ghiaia che inghiotte l'acqua. Inoltre, le misure sulla portata d'acqua del torrente sono basate su dati del 1968, ma quanti cambiamenti climatici e ambientali ci sono stati da allora? Servono studi nuovi. Tra l'altro è la stessa Arpav a dire che i dati in loro possesso non sono attuali».
Parole sottoscritte anche da Enrico D'Isep, presidente del Bacino di pesca n° 5: «Siamo FortunatI ad avere la Luxottica, ma, quando esce dalla fabbrica, la gente ha diritto di poter godere di un ambiente incontaminato in cui ricaricare le pile». «Oggi è una grande giornata», ha aggiunto, «perché tanta gente è qui per dire che è stufa di vedere che la propria acqua sia sfruttata da privati, e per giunta neanche residenti, per scopi di lucro».
Sono poi intervenuti Lucia Ruffato del Comitato Acqua Bene Comune (che ha ricordato le tante domande per la costruzione di centrali in provincia), Eugenio Bien e Giorgio Fontanive del Cai (quest'ultimo ha stigmatizzato la nuova assenza dei beni ambientali), Corrado Campedel di Tiser che, in virtù dell'esperienza maturata sul campo in Valle del Mis, ha riproposto la questione dei terreni di uso civico, e un rappresentante del Mosca Club Valbelluna. Duro, infine, l'intervento del sindaco Loretta Bien che, di fronte alle ipotesi di modifica del progetto presentate dalla ditta, ha invitato i rappresentanti di quest'ultima a ritirare tutto e ad andarsene.
Gianni Santomaso
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