Illing: «Sta creando squilibrio tra chi l’ha adottata e chi no»
CORTINA. Così come è concepita, e soprattutto regolata, «la tassa di soggiorno sta creando solo una situazione molto squilibrata tra i Comuni».
La bacchettata arriva da Stefano Illing, presidente del consorzio Cortina Turismo, pronto tuttavia a dichiararsi «non contrario all’imposta in sè, ma a come la si sta applicando in Italia. Sarebbe opportuna un’applicazione uniforme, per evitare una concorrenza sleale che oggi c’è: non è logico che decida un Comune, per giunta anche fasce e tariffe. Credo che basti seguire l’esempio degli altri paesi europei, visto che non stiamo inventando niente, dove effettivamente serve a finanziare, a sostenere il turismo. E ritengo fondamentale anche una certa rigidità sulla destinazione di questi fondi. Ma il mio giudizio conta poco, sono decisioni che devono essere prese dalle istituzioni e inserite in una politica unitaria del turismo. Che in Italia, purtroppo, ad oggi non c’è».
Uniformità che, secondo Illing, diventa fondamentale anche ai fini promozionali: «non sta nè in cielo nè in terra che ogni località decide per conto suo le tariffe. I tour operator internazionali sono abituati a queste imposte, ma in Italia non possono promuovere un territorio, ma solo le singole realtà».
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