Il volto di Lisa condiviso da Leonardo e dal Luzzo

FELTRE. Il “Morto da Feltre” era uno che viaggiava, aveva conosciuto Giorgione e Tiziano a Venezia e Leonardo a Firenze. E con quest’ultimo aveva contribuito a dare un volto pittorico a Lisa Gherardini, più nota come Monna Lisa. La scoperta sensazionale di ben due ritratti di Lisa del Giocondo sulle grottesche alla Santissima Annunziata a Firenze, studiati e pubblicati da Roberto Manescalchi, costituisce un importante tassello nella ricostruzione del percorso artistico del Morto, tra Roma, Firenze e Venezia. Ne parlerà domani alle 20, 30 nella sala conferenze di palazzo Guarnieri, lo stesso storico dell’arte Manescalchi, invitato dal Fondaco per Feltre. L’evento al quale parteciperà anche il collega di Manescalchi, Alessandro Fiorentino, è patrocinato dal comune di Feltre e dal museo Diocesano. Lo storico dell’arte toscano, studioso ed esperto di grandi artisti come Leonardo, Piero Della Francesca e Paolo Uccello, nella recente pubblicazione dal titolo “Gioconda”, fa luce sull’identità storica del volto di Monna Lisa attraverso l’opera di Morto da Feltre, artista poco conosciuto e certamente sottovalutato. Giorgio Vasari, definito bonariamente da Manescalchi come “il grande ciarlatano”, ci aveva avvertiti, riservando a Morto da Feltre un posto nelle “Vite”. Il pittore infatti, come conferma la sua presenza nel Convento dei serviti alla Santissima Annunziata a Firenze, fu a stretto contatto con Leonardo a Firenze e poi con Giorgione e Tiziano a Venezia, al Fondaco dei Tedeschi. Oltre all’antica testimonianza del Vasari, la ricostruzione fisiognomica eseguita dall’ingegner Giovanni Cangi del Cnr, è stata utile per l’attribuzione: la metà del volto di Lisa, dipinta da Leonardo, combacia con la metà del volto di donna dipinto da Morto da Feltre nella grottesca rinvenuta a Firenze, nell’ex convento dei Servi di Maria annesso alla chiesa e al complesso dell’ex Annunziata (attuale scuola marescialli e brigadieri dei carabinieri). (l.m.)
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